Dopo 80 anni il “Sentiero del silenzio” di Saltrio ripercorre i passi verso la Svizzera di Liliana Segre bambina
Il sentiero sarà inaugurato venerdì 8 dicembre, a 80 anni esatti dal giorno della fuga di Liliana Segre. Per l'occasione sarà proiettato il 7 dicembre il documentario "Arzo 1943" del regista Ruben Rossello

Il giorno atteso è arrivato. Il “Sentiero del silenzio”, il nuovo progetto che porta la firma degli Amici del Monte Orsa, e dei Comuni di Clivio, Saltrio e Viggiù sarà inaugurato l’8 dicembre. Si tratta di un cammino che ripercorre con la massima esattezza possibile i passi di Liliana Segre e di suo papà sui tracciati dei contrabbandieri verso la Svizzera, dove speravano di trovare rifugio per salvarsi dalla persecuzione nazi-fascista. Una speranza vanificata quando già avevano toccato il suolo elvetico da una guardia di confine che li rimandò in Italia, buttandoli letteralmente nel tritacarne dei campi di concentramento, dove il papà di Liliana morì e lei sopravvisse miracolosamente.
Il sentiero sarà inaugurato venerdì 8 dicembre, a 80 anni esatti da giorno della fuga di Liliana Segre. La giornata si aprirà alle 8,40 in piazza Albinola a Viggiù con il saluto delle autorità e il taglio del nastro. Alle 9 partirà un’escursione lungo il “Sentiero del silenzio” e alle 11,30 ci sarà l’inaugurazione dell’installazione dedicata a Liliana Segre nell’80° anniversario del suo passaggio nei pressi della Big Bench di Saltrio. Il cammino ha una pendenza media e può essere percorso in un paio d’ore. La manifestazione si svolgerà anche in caso di maltempo. Questa sera invece, 7 dicembre, alla Soms di Viggiù verrà proiettato il film “Arzo 1943” prodotto dalla Rsi.
Alla presentazione del “sentiero del Silenzio” qualche giorno fa, alla Biblioteca di Saltrio, ha partecipato Alberto Belli Paci, il figlio della senatrice a vita, che poco prima era stato accompagnato a visitare il sentiero, praticamente ultimato: «Immaginare mia madre bambina che si illude di trovare la salvezza alla fine di quel sentiero, pensarla insieme alle altre persone che erano con lei a faticare tanto lungo quella piccola strada nei boschi, loro, milanesi non avvezzi a fare un percorso del genere, con il freddo e la pioggia, mi emoziona tanto, così come mi commuove sapere che a 80 anni di distanza in questo luogo ci siano persone che hanno voluto celebrare con questo progetto la storia incredibile di mia mamma. Una cosa bella ed encomiabile. Secondo il docufilm del regista Ruben Rossello, alla sola dogana di Arzo vennero accolti circa l’80% degli ebrei in fuga dall’Italia, ma il dato è molto inferiore nell’intera Svizzera. Quanto avvenuto con il respingimento di mia mamma si riferisce al contesto del solo territorio dove è successo questo episodio, non a tutto il territorio elvetico».
Il percorso, come ha spiegato Claudio Gavarini, tra i fondatori dell’Associazione Amici del Monte Orsa, è lungo circa 4 chilometri e parte da piazza Albinola, a Viggiù, per poi infilarsi nel bosco verso la frontiera: «Alla fine del percorso abbiamo ricostruito la vecchia dogana, il tratto di rete che separava Italia e Svizzera, la cosiddetta “ramina”, e abbiamo voluto creare un luogo altamente simbolico, posizionando anche una riproduzione delle valigie di Liliana e di suo papà che i doganieri ributtarono al di là del confine e che si aprirono mostrando i pochi averi che portavano con loro».
«Questo sentiero vuole essere una traccia viva che resterà per sempre», ha detto il sindaco di Saltrio Maurizio Zanuso, presente con la vicesindaco di Viggiù Maristella Daolio e il sindaco di Clivio Peppino Galli. Alla presentazione hanno partecipato anche i ragazzi di terza Indirizzo turistico dell’Isis Valceresio di Bisuschio, che hanno percorso il sentiero accompagnati della guida ambientale Antea Franceschin.
Il 27 Gennaio, Giorno della Memoria, verrà realizzata un’iniziativa con due attori che racconteranno il tragitto nelle diverse tappe: saranno un uomo adulto e una ragazzina a ripercorrere cosa accadde in quei luoghi nell’inverno del 1943.
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