Eugenio Amos sogna una Dakar da grande: “Il mio obiettivo è la top ten”

Il pilota di Varese è alla terza partecipazione e guiderà una Toyota Hilux del team Overdrive. «I risultati in Marocco e Kenya ci danno fiducia: nel 2024 disputerò tutte le gare del Mondiale rally raid»

eugenio amos rally marocco 2023 | foto MCH

Venerdì 5 gennaio, nella località di Alula in Arabia Saudita, prenderà via la 46a edizione del Rally Dakar, la più importante e famosa competizione motoristica del genere raid aperta a moto, auto, camion, quad e mezzi storici. E al via della corsa, per la terza volta in carriera, ci sarà anche Eugenio Amos (foto in alto | MCH) chiamato a tenere alta la bandiera del Varesotto ma anche il tricolore visto che sarà l’unico italiano ad avere ambizioni tra le quattro ruote.

Ambizioni che lo stesso Eugenio non nasconde a pochi giorni dalla partenza per Parigi, e da lì per l’Arabia Saudita. «L’obiettivo è concludere la corsa nella top ten – spiega senza mezzi termini il pilota varesino – Dopo le partecipazioni degli scorsi anni nelle classi minori, questa volta sarò al volante di una vettura importante e con una struttura di primo piano». Amos ha ragione: insieme al navigatore modenese Paolo Ceci guiderà una Toyota Hilux (numero 227) del Team Overdrive, squadrone belga che gestisce anche le Hilux ufficiali marchiate Gazoo Racing e Red Bull. E che dopo l’addio di Nasser Al-Attiyah (passato a Prodrive, team che diventerà Dacia) vede una interessante competizione interna per capire quale sarà l’equipaggio di punta.

Amos arriverà alla Dakar dopo due momenti chiave: il quinto posto al Rally du Maroc e la recentissima vittoria assoluta nel Safari Classic in Kenya, risultati che hanno messo ulteriore entusiasmo per questa avventura. «Il Marocco è stato importantissimo per me e Paolo: al via c’erano tanti grandi nomi impegnati alla Dakar anche perché è la gara che quasi tutti disputano con l’obiettivo di preparare il raid più importante. Aver centrato la quinta posizione significa molto e ci ha permesso di misurarci al meglio con la Hilux, vettura solida che si è rivelata molto affidabile. Un pregio notevole quando si deve affrontare una gara così massacrante come la Dakar».

In Africa invece Amos e Ceci hanno vinto l’assoluta: «Era dai tempi di Biasion e Siviero che un equipaggio italiano non vinceva in Kenya, anche se chiaramente la nostra gara (disputata con vetture d’epoca, costruite prima del 1986 ndr) è stata differente rispetto al rally di allora che era valido per il mondiale. Il Safari però ci ha permesso di gareggiare in modalità dakariana: ogni giornata era composta da due-tre speciali molto lunghe e su terreni accidentati, con necessità di navigazione e quindi è stato un allenamento gratificante e formativo in vista dell’Arabia Saudita».

eugenio amos rally marocco 2023 | foto MCH
La Hilux di Amos e Ceci al Rally du Maroc | foto MCH

Per Amos e Ceci la Dakar assume importanza anche in qualità di prima prova del Mondiale Raid 2024 (il Fia Raid Rally World Championship) al quale il binomio azzurro parteciperà in pianta stabile. «Il nostro programma è iniziato nel 2023 con Argentina e Marocco – spiega il pilota di Varese – anche se non eravamo iscritti alla classifica iridata. Con la Dakar diamo il via al Mondiale ’24 in cinque tappe e il progetto terminerà poi con la Dakar del ’25». Uno sforzo importante che però fa di Amos l’unico italiano capace di competere a questo livello: nel 2018 d’altra parte fu quinto in una tappa della Dakar (allora si correva in Sudamerica) e rimase per qualche giorno nella top ten prima di arrendersi a un guasto irreparabile alla frizione. Quella era la sua seconda volta nel raid: l’esordio risale invece al 2016 con un Polaris di categoria ATV che gli permise di chiudere al 62° posto assoluto e di gettare la basi per il futuro. Tra i risultati ottenuti negli anni scorsi spicca anche una vittoria di tappa al Silk Way Rally nel 2017.

«Probabilmente in una vita precedente sono stato un cammello» scherza oggi Amos parlando dell’amore per il deserto e le dune. A livello imprenditoriale Eugenio è impegnato nel ruolo di costruttore con la sua Automobili Amos, azienda che effettua i cosiddetti restomod (finora sulla Lancia Delta nelle versioni Futurista e Safarista). Oltre al marchio personale, l’avventura dakariana è sostenuta da Sabelt, Pirelli, LGR Eyewear e K&N Filters.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Dicembre 2023
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