Forza Italia vota per tenere il Centro Disabili, ma si allinea sul bilancio

Approvato il bilancio di previsione, con qualche scintilla nella maggioranza. Discussione su investimenti e debiti per nuove opere: "Cambieranno la città". Dalle opposizioni: "Altro che Gallarate da bere, lasciano la Gallarate già bevuta"

consiglio comunale Gallarate

Nella discussione sul bilancio previsionale, Forza Italia Gallarate dà un segnale di disagio su alcuni temi, vota anche una proposta delle opposizioni (quella sul Centro Diurno Disabili, comunque bocciata) e alla fine vota a favore del bilancio nel suo complesso.
Alla fine, la posizione di Forza Italia era il dato politico più interessante di una discussione su un bilancio che in realtà ha diviso molto, soprattutto sul crescente indebitamento per realizzare nuove opere: un passaggio storico, per la maggioranza, una scelta che peserà sul futuro, per le opposizioni.

Tre sono state le scelte più discusse: l’introduzione della tassa di soggiorno, la chiusura prevista del Centro Diurno Disabili, l’indebitamento per investimenti. E su tutto Forza Italia si è fatta in qualche modo sentire, anche in modo duro, con un messaggio politico chiaro di «disagio» dentro la maggioranza.

Sulla tassa di soggiorno, ad esempio, Forza Italia si è un po’ avvicinata alle voci di opposizione – come già nei giorni scorsi Massimo Gnocchi – che hanno criticato l’introduzione della tassa, non solo per l’aspetto economico anche in termini di aggravio burocratico per i titolari di alberghi, b&b e affittacamere.

«Per un partito liberale come il nostro istituire una nuova tassa non fa mai piacere» ha ammesso Belinda Simeoni. Ma se le perplessità son state espresse a voce, poi alla fine su questo gli azzurri si sono allineati (la tassa di soggiorno entrerà in vigore nel 2024, dopo un ulteriore passaggio in giunta per la definizione formale degli importi).

A Gallarate arriva la tassa di soggiorno su alberghi, b&b e simili

Sul Centro Diurno Forza Italia vota con l’opposizione (ma non cambia)

La sorpresa è stata invece grande quando Forza Italia ha condiviso l’emendamento presentato dalle opposizioni e che chiedeva il ripristino dello stanziamento per il Centro Diurno Disabili, per evitare la chiusura da inizio 2025. Anche se i vertici politici di FI avevano già espresso la loro linea dei giorni scorsi, il voto contrario è stato un segnale politico forte. Va detto comunque che i due voti di Calogero Ceraldi e Belinda Simeoni non hanno cambiato gli equilibri: anche così la proposta è stata respinta dal resto della maggioranza. L’alternativa Centro Disabili rimane piuttosto incerta, al momento: l’amministrazione sembra orientata a dirottare i fondi su analoghe strutture private o pubbliche vivine, questo dicono i 200mila euro a bilancio per “altri Centri”.

Il sindaco Andrea Cassani ha insistito sul fatto che centri privati nei dintorni costano la metà: «Anzi potremmo dire che i 200mila euro stanziati a bilancio paradossalmente consentirebbero così di seguire un maggior numero di persone».

Investimenti e indebitamento

Terzo capitolo di confronto-scontro tra maggioranza e opposizione, ma anche tra Forza Italia e resto del centrodestra è stato il tema rilevante dell’indebitamento per investimenti, già toccato nelle settimane scorse.
Per la maggioranza – ha ribadito l’assessore Canziani – la spesa servirà a cambiare la città e l’indebitamento è parallelo alle molte risorse recuperate da bandi e Pnrr.
Per l’opposizione, se in alcuni casi le risorse da bandi puntano su opere utili, nel complesso la compartecipazione del Comune (che dovrà accendere mutui) finirà per “ingessare” troppo il bilancio e vincolare le possibilità di spesa in futuro.

Duro è stato l’intervento di Cesare Coppe (Città è Vita) che ha sventolato il grafico in cui si nota l’impennata dell’indebitamento attesa nei prossimi anni: «Per anni ho paventato il rischio di un ritorno della “Gallarate da bere”» ha detto, riferendosi agli anni della città sotto il governo di Nino Caianiello. «Ora temo che avremo la Gallarate bevuta», in cui l’indebitamento vincola ogni altra possibilità. E Coppe ha anche accusato il sindaco Cassani di lavarsi le mani del destino della città, essendo ormai al suo ultimo mandato (visione contrastata poi da interventi di maggioranza).

Altra critica dell’opposizione, la mancanza di un disegno complessivo di come deve crescere la città, che porta a inseguire le occasioni di bandi ma senza un equilibrio. «Oggi andiamo a indebitarci nella totale assenza di ogni strumento di programmazione» ha attaccato Giovanni Pignataro, Pd. Esempio: se il centrosinistra ha condiviso alcuni interventi di rigenerazione (come quello di Cajello-Cascinetta, pur con perplessità), Pignataro ha sottolineato il rischio di lasciare bloccate altre aree, come quelle vicino alla stazione, visto che il Piano di Governo del Territorio è scaduto.

Stefano Deligios, per la Lega, ha difeso ancora una volta i risultati ottenuti nel reperimento delle risorse esterne: «Prima di noi non c’era neppure una struttura dedicata al fundraising». E ha rimarcato – per usare un proverbio – che il meglio è nemico del bene, nel senso che anche senza un disegno si sono colte le occasioni che arrivavano: «Voi criticate, ma alla fine il progetto che consente il recupero di Palazzo Minoletti è il nostro» ha detto rispondendo soprattutto a Gnocchi (che contesta l’intervento pubblico sul Palazzo per recuperare spazi «per una scuola privata», l’Its Incom).

Un istituto post-diploma per Gallarate: l’Its Incom nel futuro di Palazzo Minoletti

Forte la difesa della spesa per il Palazzetto dello Sport, contestato dall’opposizione per la spesa giudicata eccessiva e invece difeso dalla maggioranza come scelta necessaria, «per settecento bambini e famiglie che oggi usano spazi dove neppure si riesce a fare una doccia calda a fine partita» ha detto Thomas Valentino della Lista Cassani. «Il palazzetto non è il “mausoleo Cassani”» ha ribattuto all’opposizione che aveva usato quella espressione (che a sua volta cita la definizione che il centrodestra diede del progetto di biblioteca civica alle scuole di via Bottini, pensato dall’amministrazione Guenzani nel 2015 e poi accantonato da Cassani nel 2016).

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Sul voto finale Forza Italia si allinea ma avverte

Sul voto finale comunque la maggioranza si è compattata, nel segno della fedeltà all’alleanza politica rivendicata anche da Luigi Galluppi.
E Forza Italia? Dopo le critiche su indebitamento, tassa di soggiorno e spesa sociale, Calogero Ceraldi ha annunciato il voto favorevole pur ribadendo le critiche: «Abbiamo fatto riflessioni scomode, ma lo abbiamo fatto avendo cuore il futuro del centrodestra» ha detto Ceraldi, che ha comunque chiesto ancora una volte «merito, collegialità e un chiaro cronoprogramma».

Qualche scintilla è volata anche tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, con un curioso e irrituale intervento del presidente del consiglio comunale Marco Colombo, tornato sui banchi di maggioranza per un intervento politico che comprendeva anche un riferimento ai «toni degli interventi» di Forza Italia. Proprio in conclusione Forza Italia ha voluto ricordare che «vi abbiamo sempre dato pari dignità anche quando noi eravamo in 14 e voi in uno», dieci e più anni fa. «Pretendiamo ora la stessa dignità».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 20 Dicembre 2023
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