Gli studenti della media accolgono Francesca Caruso in visita a Gavirate. Il consigliere Zocchi chiede spiegazioni
Il consigliere Zocchi chiede come mai erano presenti il dirigente Marzagalli e una delegazione di studenti a un evento di natura politica. La replica ddel dirigente: "Incontro istituzionale. È un attacco del tutto fuori luogo"
Una visita alla casina rosa del Parco Morselli, ai graffiti di Fignano e in piazza Matteotti a Gavirate. L’assessore regionale alla cultura Francesca Caruso è stata ospite, la scorsa settimana, del presidente del circolo gaviratese di Fratelli d’Italia Simone Foti che l’aveva invitata nell’ambito del ciclo di incontri con esponenti delle istituzioni. (foto tratta dalla pagina Facebook dell’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso)
Durante la tappa al Parco Morselli, ad accogliere Francesca Caruso c’erano anche il dirigente reggente del comprensivo Daniele Marzagalli accompagnato dagli studenti di due classi della terza media con i rispettivi professori.
Una presenza che non è passata inosservata al consigliere di minoranza di Via Gavirate Roberto Zocchi che chiede a quale titolo fosse presente la delegazione scolastica:
«La notizia di un evento tenutosi il giorno mercoledì 13 cm presso la “casina rosa” al Parco Morselli, organizzato dal circolo locale di un partito politico, colpisce per la presenza del dirigente scolastico dell’IC Gavirate e del capogruppo di maggioranza in Consiglio Comunale. Proseguendo nella lettura, si evince che a questo evento ha partecipato una “delegazione” di alunni delle classi terze accompagnati, oltre che dal dirigente, da due professori. Un evento che, nonostante la presenza dell’Assessore Regionale alla Cultura, non aveva alcun carattere istituzionale, come dichiarato dallo stesso promotore nella documentazione rinvenuta tramite regolare accesso agli atti: dunque una iniziativa politica, strettamente afferente all’area politica di appartenenza degli organizzatori e dell’Assessore Regionale alla Cultura, funzionale, come anche gli articoli sottolineano, alla promozione della candidatura degli organizzatori alle amministrative del prossimo anno. Al fine di dare riscontro sul titolo di questo comunicato, manifestando una profonda amarezza e delusione circa le dinamiche partecipative di ragazzi minorenni a un evento che, pur avendo forma culturale, si configura di natura prettamente politica, mi chiedo:
Qual era la finalità dell’incontro con l’assessore alla cultura?
Qual era la funzione della delegazione scelta fra gli alunni di terza media?
I genitori sono stati correttamente informati sull’attività a cui avrebbero partecipato alcuni alunni?
Il collegio docenti è stato edotto su questa iniziativa e della sua natura?
Da chi è giunta la richiesta all’istituto di partecipare a tale iniziativa, ma soprattutto a seguito di tale richiesta ci si è sincerati che l’evento rivestisse carattere istituzionale e non partitico ?
Oltre che Consigliere Comunale, sono anche padre di due ragazzi in età scolastica e come tale vorrei essere certo che nessuna strumentalizzazione “di parte” possa essere messa in atto per fini politici o peggio ancora “elettorali”!».
Sulla questione interviene anche il capogruppo Selvino Beccari: «Ma perché nascondersi infantilmente dietro il dito? L’anno prossimo si terranno, in concomitanza con le elezioni europee anche quelle che interesseranno il nostro Comune. Assolutamente normale che, in previsione delle elezioni comunali, le realtà che hanno maturato la decisione di presentarsi al singolar tenzone promuovano iniziative; infatti abbiamo visto da ultimo un fiorire di iniziative riconducibili a diversi schieramenti politici sotto mentite spoglie, promosse da associazioni sorte, ma guarda caso, proprio in previsione delle elezioni. E fin qui nulla di male. Quello che ha lasciato perplesso il sempre attento consigliere Roberto Zocchi è che una iniziativa, nata legittimamente come iniziativa di partito, si sia camaleonticamente trasformata in istituzionale. Siamo agli elementi basici: una cosa sono i partiti, un’altra le istituzioni. Confondere il partito con lo Stato è tipico dei regimi autoritari; questa confusione di identità è un carattere proprio dei regimi autoritari, sia di destra che di sinistra. Quindi, quando un rappresentante delle istituzioni fa visita al nostro Comune, se legittimamente interviene come rappresentante di una parte politica, eviti, per senso istituzionale, di confondere il proprio ruolo istituzionale con quello partitico. Semplice , no?».
Cade della nuvole il dirigente Daniele Marzagalli: « Io ero stato contattato dalla segreteria dell’assessore Caruso che mi annunciava la visita e chiedeva la nostra presenza. Ho chiesto alle docenti l’eventuale disponibilità e loro si sono dimostrate favorevoli perchè c’era la possibilità di incontrare il professor Raffo con cui i ragazzi avevano fatto un approfondimento culturale. Non mi spiego come sia stato possibile travisare il fine di un incontro dove, tra l’altro, erano presenti anche l’assessore di Gavirate Brunella e la consigliera Digioia. Da parte del consigliere Zocchi c’è dunque un attacco del tutto ingiustificato, frutto di un evidente fraintendimento».
IL CHIARIMENTO DEL SINDACO DI GAVIRATE SILVANA ALBERIO
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Un palmare esempio di piccola politica, politica misera, fatta da gente che forse non ha nemmeno mai letto i libri di Morselli.
Paolo Cottini, Varese