Gli studenti dell’Università Insubria raccontano il quartiere e i suoi bisogni
La presentazione dei risultati dell'indagine sociologica "Quartiere e Società" svolta dagli studenti del Corso di Comunicazione Pubblica e Istituzionale verrà presentata martedì 5 dicembre
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Martedì 5 Dicembre, alle ore 15:00, presso l’aula 6 di Via Monte Generoso n. 71 di Varese, si terrà la presentazione dei risultati dell’indagine sociologica “Quartiere e Società” svolta dagli studenti del Corso di Comunicazione Pubblica e Istituzionale dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Gli studenti del Corso di Laurea, coordinati dal prof. Franz Foti, hanno indagato in che modo i bisogni sociali di quartiere vengono percepiti e vissuti dai cittadini nei loro luoghi di residenza. L’indagine si è focalizzata sulle apprensioni relative all’andamento della vita quotidiana, indicando le fonti di maggiore preoccupazione su cui intervenire per migliorare l’esistenza di ciascuno di noi e delle comunità a cui apparteniamo.
Al questionario hanno risposto oltre 2.100 cittadini, in maggior parte di genere femminile (66%). Il campione è stato suddiviso in tre fasce d’età, dove la prevalenza si è concentrata su quella dai 18 ai 35 anni (60%), in maggior misura residenti in Lombardia (85%) e, in particolare, appartenenti al territorio del varesotto. Quest’ultimo dato segna ancora una volta lo stretto legame che intercorre fra l’Università dell’Insubria e l’area insubrica.
Alessandra Vicentini, Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Scienze della comunicazione, precisa che “la sensibilità degli studenti nell’esplorazione dei fenomeni sociali che accompagnano la nostra vita contribuisce a offrire spunti utili agli operatori istituzionali, economici e politici per migliorare le nostre condizioni esistenziali”.
Franz Foti, coordinatore della ricerca, sottolinea che “gli aspetti più interessanti emersi in questo lavoro riflettono i reali bisogni della società moderna che non sempre viaggiano in sincronia con la velocità dell’intervento pubblico Il campione di rispondenti ha segnalato l’esigenza di accedere liberamente ai servizi pubblici, che devono essere rafforzati e rispondere ai principi di efficienza e territorialità, soprattutto nei trasporti e nella sanità. Si è registrata una forte esigenza di umanizzazione delle relazioni sociali: assistenza psicologica, anziani, disabili, piccola assistenza, consegne domiciliari, volontariato istituzionale, aggregazione e partecipazione attiva (38%), luoghi d’incontro intergenerazionali. Altrettanta attenzione si è manifestata nei confronti del lavoro, richiedendo assistenza e formazione territoriale. E sono state avanzate richieste per rendere la scuola non solo un centro essenziale di apprendimento, ma anche di aggregazione, integrazione sociale e riferimento ludico di quartiere.
La salvaguardia dell’ambiente è stata posta come priorità, assieme al verde urbano, all’implementazione di centraline di rilevazione dell’inquinamento, al coinvolgimento delle aziende nella gestione ambientale, al controllo dei limiti di velocità e ai sistemi di monitoraggio. Non è mancata l’esigenza di ricorrere al volontariato istituzionale per affiancarsi ai servizi sociali contribuendo a evitare disuguaglianze ed emarginazione, legando a questa esigenza anche quella di alfabetizzazione digitale per giungere poi alla proposta di strutturare la lavagna pubblica digitale per segnalare alle istituzioni i bisogni reali dei cittadini. La sicurezza rappresenta un altro capitolo su cui il campione ha soffermato la sua attenzione proponendo tra le altre misure quella di istituire un Gruppo Sociale di Avvertenza (GSA) adibito a segnalazioni pubbliche in tema di salvaguardia della sicurezza di quartiere in riferimento alle minacce ambientali: spaccio di stupefacenti, furti, igiene pubblica, circolazione stradale e atti di violenza.
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