Hanlan predica nel deserto, Wolde-Brown-Cauley Stein a picco

Il capitano è il primo ad accendersi e ci prova finché è in campo. Il nuovo Young non riesce a incidere, Ulaneo meglio del titolato titolare

basket varese cremona

SHAHID 5 – Film già visto. Nulla da eccepire sulla volontà, ma non basta avere la patente e la passione per correre in Formula Uno. Sta a galla fino a che la partita glielo permette, 3 su 4 ai liberi, una bella tripla a ravvivare un po’ l’ambiente, ma quando le maglie si stringono e la posta in palio sale, Vinnie finisce a terra con due stoppate sul groppone che sono il manifesto della sua inadeguatezza a questi livelli.

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Openjobmetis Varese – Vanoli Cremona 68-75 4 di 41

YOUNG 5 – La speranza della vigilia era che l’ultimo arrivato, pur in forma non esattamente erculea e pur al di fuori degli schemi, riuscisse a imbroccare qualche giocata nel tiro da lontano. Ovvero la specialità della casa. L’illusione dura un tiro (ciuff), poi però Young non trova più la misura. Certo, non è su di lui che si deve gettare la croce, però non ci sarebbe dispiaciuto un esordio più determinante.

CAULEY-STEIN 4,5 – La sua prova è sconfortante, certo. Due punti, cinque rimbalzi, una stoppata, una palla non trattenuta su uno degli errori cremonesi nel finale, il solito impatto ai limiti dell’impalpabile. E la solita difficoltà – da parte nostra – a giudicare del tutto una partita in cui uno dei presunti punti di forza della squadra tira numero due volte in 20′, una da tre (lasciamo perdere l’esito) e una schiacciata. Contro una Vanoli che in mezzo all’area ha un Golden bravo, ma che tutto è tranne che un Olajuwon in difesa.

ULANEO 6,5 – Ancora una volta dà l’impressione di dare maggiore completezza alla squadra rispetto al titolare Cauley-Stein, quasi raggiunto da Scott nel conto dei minuti. E questa è già una notizia, considerando che lo stipendio dell’americano è sette volte superiore (ipotizziamo, ma non sbaglieremo di molto) a quello del lungo azzurro. Ulaneo è meglio di Willie anche nei numeri, però parliamo di briciole perché entrambi vedono la palla con la stessa frequenza con cui l’Ambrì Piotta vince un derby di hockey (e lo scrive un tifoso dei Leventinesi).

WOLDETENSAE 4,5 (IL PEGGIORE) – Quattro tiri da lontano che a malapena toccano il ferro (uno cade ad almeno 20 centimetri dall’anello), un solo punto dalla lunetta, la sensazione che abbia sfiducia tanto in se stesso quanto nei dettami dell’allenatore. Ricambiato almeno in parte da Bialaszewski che appena può lo fa sedere per Young, anche se poi gli concede 23′. Mette qualche cifra nelle colonne di destra – 4 rimbalzi, 3 assist – ma è un po’ di verdura in un piatto senza arrosto, senza bistecche, senza nemmeno un sofficino.

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MORETTI 6 – Sufficienza sì, perché nella sua partita c’è abbastanza polpa (18 punti, 5 rimbalzi, 22 di valutazione) e c’è pure la presa in carico delle responsabilità specie quando Hanlan è in panchina. Però il voto non va oltre il sei, primo perché il suo contributo alla causa inizia a sgorgare a metà del secondo quarto e poi perché nel finale la buona volontà non è affiancata dai risultati. Un paio di errori al tiro quando il punteggio è in bilico danno a Cremona quella spintarella in più verso il traguardo.

HANLAN 7 (IL MIGLIORE) – Fa pentole e coperchi, ma pure posate, stoviglie e tovaglie. Il primo ad accendersi, il più affidabile, l’unico che interpreta il presunto “gioco dell’algoritmo” (ci tocca usare un termine che di solito evitiamo) nella sua interezza. Ovvero tirando da 3 punti, attaccando il canestro e guadagnando tiri liberi. Lo ferma un fallo dubbio quando c’è ancora un finale di partita da scrivere e forse con lui in campo l’epilogo sarebbe stato differente. Forse, perché nella realtà un giocatore da solo non può fare miracoli, anche se Olivier ci ha provato a più riprese.
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BROWN 4,5 – Dov’è il tiratore preciso, la gazzella che copre il campo, il giovane che mette entusiasmo per sopperire alle difficoltà? Il Brown visto contro Cremona rischia di cambiare il cognome in “black”: partita disastrosa nonostante numeri (8 punti, 7 rimbalzi) che potrebbero anche essere accettabili. Ma da 3 punti tira al piccione, sbaglia tempi e modi delle conclusioni, si fa saltare come un birillo da Adrian, che tutto è tranne che un ballerino. Naufragio.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Dicembre 2023
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