I muri che raccontano: graffiti e manifesti strappati nelle foto di Maurizio Fantoni Minnella
L’anticipazione della mostra che si inaugura al Museo Castiglioni, a Villa Toeplitz. “Scatti come testimonianza dell’arte effimera, che rischia di scomparire”. Fra le foto anche i murales delle fornaci di Caldè
«A spasso con un amico. Mi fermo davanti a un manifesto strappato, e guardo nell’obiettivo. Mi dice: “Ma cosa fotografi?”. Semplicemente non vedeva». Una delle letture che suscita la mostra “Libertà sui muri” di Maurizio Fantoni Minnella – 42 scatti al Museo Castiglioni di Villa Toplitz, inaugurazione 9 dicembre – è senz’altro il rapporto fra fotografia e realtà, quando cioè l’occhio del fotografo riesce ad andare oltre, a illuminare l’impenetrabile così da trovare un senso ad una figura che racconta qualcosa di un luogo.
Dunque il manifesto strappato su di un muro in uno dei tanti luoghi del mondo esplorati porta ad immaginare figure, scene di una vita passata da lì, che sia la figura sbiadita e filiforme di donna, una voce negata, un uomo di fronte all’incognita del presente. L’altro livello interpretativo riguarda invece la conservazione di quelle forme di cultura grafica lasciate alla mercé delle intemperie, della fragilità della vita comunitaria fatta di chi vede in un graffito murale un’opera d’arte ma anche da chi lo può coprire con della vernice, lo può rimuovere così da farlo sparire per sempre, o modificarlo. Quindi il senso di questi scatti è rappresentato dalla «salvaguardia dell’arte effimera», come spiega lo stesso autore, viaggiatore, regista e scrittore, ma anche fotografo, anzi «illuminato» dalla fotografia durante la realizzazione di un documentario, “Libri di sabbia”, anni fa in Mauritania nel deserto del Sahara.
All’inizio furono foto di scena, «e da lì è partita l’idea di fare una mostra fotografica», cui ne seguirono diverse altre, personali e collettive, che presero spunto dai diversi viaggi intrapresi specialmente in America per imbattersi nella scoperta di un’arte rappresentata dal muralismo messicano, e dalle suggestive folgorazioni che suscita la street art cilena.
Ma sbaglia chi pensa di trovarsi di fronte a soggetti lontani migliaia di chilometri. Infatti il piano “murale” degli scatti di Minnella arriva da Milano “Porta Genova”, dal Naviglio della Martesana, dai muri di Sesto San Giovanni, e anche dalla provincia di Varese, vedi l’ex Fabbrica Siome di Malnate; e arriva addirittura sul Lago Maggiore con scatti che già oggi raccontano di un interno delle fornaci di calce, a Caldè, che sono stati modificati attraverso la rimozione di alcune carcasse d’auto lasciate lì chissà per quale motivo (relitti con graffiti dunque oggi non più visibili ma immortalati, mentre i muri degli opifici in disuso da decenni sono ancora visibili, ma all’interno di una proprietà privata).
I luoghi di provenienza degli “strappi murali“ dei manifesti sono invece Beirut, Libano; Odessa, Ucraina; Nicosia, Cipro; Genova, e Varese. In merito proprio a questi ultimi scatti che emergono dalla sovrapposizione di manifesti naturalmente strappati dal tempo a cui le foto danno valore espressivo, non è casuale la scelta dello spazio espositivo del Museo Castiglioni laddove esso racchiude una straordinaria e unica collezione di strappi murali (o meglio, calchi in resina sintetica) che raffigurano scene di caccia, e di vita arcaica, preistorica trovate dai gemelli esploratori Angelo e Alfredo Castiglioni nel 1982 durante una spedizione per raggiungere il bacino dell’Uadi Bergiug, posto a sud-ovest della Libia.
Durante la spedizione, per la prima volta al mondo, con una resina appositamente preparata dalla “Ciba Geigy“, venne preso il calco dei graffiti più importanti ottenendo una documentazione precisa di eccezionali opere d’arte preistoriche. Segni del passato che grazie all’allestimento curato da Sara Conte faranno il paio con quelli lasciati sui muri da altri uomini, migliaia di anni dopo, immortalati e fatti “parlare“ dagli scatti di Maurizio Fantoni Minnella.
LA MOSTRA
“Libertà sui muri”
Mostra fotografica di Maurizio Fantoni Minnella
Museo Castiglioni – Villa Toeplitz, Largo Taborelli, Varese
9 dicembre 2023 – 7 aprile 2024
catalogo con prefazione di Sara Conte
Inaugurazione 9 dicembre alle 17.30
MAURIZIO FANTONI MINNELLA
Scrittore, filmmaker, fotografo, saggista cinematografico e pubblicista, ha sinora pubblicato più di trenta opere tra narrativa, saggistica e reportages, realizzato trenta film documentari in diversi luoghi del mondo tra cui Algeria, Palestina, Israele, Kurdistan, Mauritania, Senegal e mostre fotografiche in Italia e in Cile.
Ha collaborato con articoli di cultura e politica e cronache di viaggio a quotidiani nazionali e internazionali come Liberazione, “Rinascita della Sinistra”, “La Stampa”, “Avvenire”, “La Prealpina”, “El Universal- Verbigracia” di Caracas e testate on line come “Blog Fondazione Nenni” ed “Elettrivista”.
Studioso di letteratura latinoamericana, ha curato con Enza Minnella diverse traduzioni di opere inedite di autori tra i quali Rubén Darío ed Ernesto Sabato.
E’ presidente dell’”Associazione Culturale Freezone” che promuove attività culturali come mostre bibliografiche e conferenze.
Dirige dal 2013 “Poevisioni Rassegna di cinema poesia e realtà”, sezione del Festival Internazionale di Poesia di Genova
Dal 2021 è Ambasciatore di Genova nel mondo.
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