Il bene e la memoria

La riflessione dell'odontoiatra Dino Azzalin che alla vigilia di Natale con altri medici volontari parte per la Tanzania (Africa) per creare un medical center in prossimità dell'orfanotrofio di Mgolole dove c’è una carenza assoluta di assistenza medica ai bambini orfani

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Tante volte mi sono chiesto cosa fosse il male, e giunto in una parte cruciale del viaggio mi rendo conto che la risposta è insita nel nostro stesso corredo genetico dove il male è il luogo non occupato dal bene e se noi lasciamo troppi spazi vuoti il male si insinua come solitudine estrema nel cuore degli uomini.
Ed è tutto questo male la causa del genocidio dei bambini, ebrei, palestinesi, quelli morti di fame o finiti in fondo al mar Mediterraneo, questo orrore è la peggiore manifestazione degli ultimi tempi de male, e noi ne siamo inermi, impietriti testimoni.

NON EDUCARE I BAMBINI ALLA GUERRA
Ricordo che la mia generazione nel 1975 con un movimento di pace internazionale concorse a sedare una guerra, quella del Vietnam, che aveva causato migliaia di morti e la distruzione col napalm, di un  prezioso ecosistema di flora e fauna. Pacifisti ed ecologisti sconfissero un lungo terribile conflitto. Quello che manca dunque oggi è la l’indignazione innanzi alle forme criminali più assurde. Ci stiamo assuefacendo ai massacri come fossero dei videogame in cui mettiamo tutta la nostra più cinica curiosità. Dopo la guerra si fa sempre la pace, ma i bambini vengono educati fin da piccoli a giocare alla guerra e mai alla pace, e questi 80 anni senza guerre in Italia sono meglio della guerra, del dopoguerra, della carestia, della miseria e dei lutti.
Facciamo un esempio, se rubo, se uccido, se truffo, se faccio del male (e tutti lo facciamo o lo abbiamo fatto) mi viene spontaneo pensare che faccio una cosa che non è in linea né con la ragione né con la legge, allora mi pongo un quesito: se sono una persona ragionevole perché la compio?

LA MIA AFRICA
Tra qualche giorno partirò con altri volontari di nuovo per l’Africa, dove apriremo il 17° studio dentistico con APA -SOS (Soccorso Odonto Stomatologico) grazie anche alla generosità dei varesini durante il Concerto benefico del 3 dicembre scroso con lo splendido trio “Rose di maggio” al Salone Estense.
Infatti nel Medical Center in prossimità dell’orfanotrofio di Mgolole a Morogoro in Tanzania, c’è una carenza assoluta di assistenza ai bambini orfani, sia per le cure mediche che odontoiatriche. Non so cosa sia, ma mi sento così felice che non vedo l’ora di ripartire. È sempre così da più di trent’anni, ogni volta che parto per l’Africa e la mia riflessione è quanto di più profondo rappresentino per me gli ultimi anni di volontariato al sevizio dei più poveri, dei più lontani e indifesi.
Qualcuno dice che il male è il rimpianto del bene non compiuto, mai verità fu più illuminante di questa, qualcun altro dice che è il “mal d’Africa”, e anche questo è altrettanto vero.
Il bene può far solo bene all’uomo moderno, quando è un bene vero, autentico, disinteressato, profondo. E non è certo quello di certi influencer che la cronaca innalza in questi giorni a vergogna pura. La via più sicura che porta alla felicità è quando il cuore è l’unico metronomo delle singole azioni quotidiane.

IL VOLONTARIO CREA ENERGIE
Noi mettiamo la nostra professionalità al servizio di chi non potrebbe neanche pensare a essere curato e ascoltato, perché indigente e povero, ormai il mondo è diviso tra democrazie, guerre, ricchezze, egoismi, odi razziali e religiosi, migrazioni, che oggi la testimonianza del bene compiuto, rinsalda l’uomo e lo rende per sempre forte davanti alla dignità di un abbraccio ideale e collettivo.
I poveri ci sono sempre stati dice il Vangelo, ma con che diritto noi li affamiamo? È un concetto duro ma è così. Il volontariato crea energie, sinergie, supporti emozionali che aiutano sia chi riceve che chi dà, creando una relazione. Quel che ancora mi sconvolge è proprio il riproporsi del male che non tiene conto della memoria, come se con un cancellino misterioso, generazione dopo generazione, facesse sparire tutto quel che ha scritto la storia, ma soprattutto quel che hanno rappresentato le guerre, i lutti, le rovine, la distruzione dei territori scenario dei conflitti accompagna ogni ostilità senza tener conto del danno a un ecosistema duro a riprendersi.

LA MOSTRA MONDI LONTANI
In questi giorni sono stato a villa Mirabello dove si è inaugurata una mostra bellissima che vi consiglio “Mondi lontani” che il figlio Marco Castiglioni dedica alla memoria di due grandi gemelli Alfredo e Angelo rispettivamente padre e zio, per il loro grande amore archeologico e per l’Africa. Ho provato una grande emozione nel ripercorrere questo dedalo di ricordi e testimonianze preziose di un modo ormai perduto. Ecco che ancora la memoria del genere umano partito con Lucy l’australopiteco vecchio di tre milioni di anni, che ha dato origine alla razza umana, torna a tutti prezioso con l’antropologia, riemerge come forma mentis di un mondo enza pane e senza casa.
Stesso brivido emotivo l’inaugurazione e la testimonianza del sentiero del silenzio a Viggiù dove Liliana Segre aveva tentato la fuga in Svizzera con le tragiche conseguenze ad Auschwitz che tutti sappiamo. E ancora, “La cultura è il principale nemico del crimine” almeno così ha riferito recentemente nell’incontro con gli studenti del Ferraris e di una scuola di primo grado di Saltrio, Fiammetta, la figlia di Paolo Borsellino trucidato dalla mafia con la sua scorta. Aggiungerei sicuramente che la memoria dovrebbe andare oltre i fatti temporali, oltre alla cultura. e durare nel tempo.

UN MISTERO
Ma è un mistero che dopo le foibe, i campi di concentramento, i gulag, la fame del mondo, e altri orrori, ancora cultura e memoria non riescano a svellere un idioma genetico umano così terribile e insulso. Quasi sempre i peggiori crimini su questa Terra sono compiuti dall’uomo, dove raziocinio e ragione non bastano anche a fermare gli tsunami del possesso e della violenza. Allora non mi capacito di quel che succede da secoli nel mondo, di uno sciagurato antropocentrismo che fa del crimine e dei delitti il peggior difetto insito nel DNA umano, e che peggio ancora quando se lo dimentica.
È il caso della Russia e della Palestina che fanno guerra a Ucraina e Israele, la guerra civile in Myanmar, o in Afghanistan o lo sterminio dei curdi in Siria. Ed è un mistero come gli uomini non capiscano il significato profondo della parola memoria, perché altrimenti non si capirebbe l’inclinazione allo sterminio, al crimine, ai raptus.

IN COSA CREDERE?
Che cosa si intende per memoria? Memor-ŏris la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte «memore». Bene, allora perché se conosciamo tutto questo ancora oggi dopo duemila anni dai più grandi filosofi, poeti, santi, la guerra, e i suoi effetti più efferati siano compiuti ancora per mano del più evoluto degli esseri sul pianeta: l’uomo? I geni umani sono i primi a inventare sevizie e sofferenze inaudite perché il nemico è un altro uomo magari che crede a un Dio diverso dal proprio. Premetto che non credo più al dio degli eserciti, del genocidio, delle varie apologie di sterminio, non credo nei profeti che non siano quelli che predicano la pace. Gesù e Maometto sono per me sullo stesso piano di Gandhi, Mandela o di Martin Luther King, credo solo nelle loro teorie di pace, sul bene e sul male, non più sulle “sacre scritture” che inneggiano al dio degli eserciti, alle stragi, ai nemici, ai popoli eletti, credo in un dio più immanente che trascendente, credo nel dio del bene, della natura mater, credo nella bellezza, nelle albe, nei tramonti, questo dio tanto caro a Spinoza, nel dio dell’amore che non prevede stermini, vendette, prevaricazioni, questo dio che non mira alle espansioni territoriale né alle sopraffazioni. Gli odiati avranno sempre la meglio sugli odiosi, e gli invidiati sugli invidiosi.

LA CURA DELL’ALTRO
Allora il mistero resta. Quale è dunque la ragione per cui l’uomo dimentica i gulag sovietici, i campi di sterminio, le guerre “sante”, lo sterminio dei campi bombardati, i delitti più efferati? Perchè manca la moltitudine del popolo del bene che riempie le sue caselle e non lascia entrare il male. Parto allora con i miei volontari che rappresentano in piccola parte questi cavalieri del bene, Ilenia Borsini di Empoli, Domenico Cammariere, di Marsala, Patrizio Montevecchi di Pistoia, colleghi che sono stati preparati a fare parte di quel popolo che contribuisce alla costruzione nel suo piccolo di quel progetto universale di un dio che spezza le lance, ferma le guerre, distrugge le spade con le carezze del dono e con la cura dell’altro. Buon Natale.

di
Pubblicato il 24 Dicembre 2023
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