Il modello varesino per l’identificazione precoce dei casi sospetti di disturbo dell’apprendimento diventa regionale
Si tratta di un protocollo nato in via sperimentale nel 2017 nell'azienda ospedaliera varesina ASST Sette Laghi in raccordo con gli ambiti scolastici di Varese e Como
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Si chiama “Indaco”, e nasce quale sviluppo ed estensione a livello regionale del progetto “Indipote(DN)S”, un protocollo nato in via sperimentale nel 2017 nell’azienda ospedaliera varesina ASST Sette Laghi in raccordo con gli ambiti scolastici di Varese e Como, per favorire l’identificazione precoce dei casi sospetti di DSA (disturbo specifico dell’apprendimento) e l’eventuale individuazione di altri disturbi del Neurosviluppo.
Ora, con la delibera di giunta (DGR XII / 1370) del 20 novembre scorso, Regione Lombardia ha esteso a tutto il territorio regionale questo modello, che ha dimostrato i suoi punti di forza nei sei anni di applicazione sul territorio del Varesotto e del Comasco, individuando la Neuropsichiatria infantile di ASST Sette Laghi quale centro di coordinamento e dedicando allo scopo 130mila euro di finanziamento.
Una notizia, accolta con entusiasmo dal professor Cristiano Termine, coordinatore del progetto, docente dell’Università dell’Insubria e nuovo facente funzione di Responsabile pro tempore della Neuropsichiatria infantile dell’ASST Sette Laghi, oltre che componente del tavolo regionale dedicato al tema dei DSA e dei BES.
“C’è davvero grande soddisfazione nel vedere coronato lo sforzo profuso in questi anni da una squadra composita e appassionata – commenta il Prof. Termine – che comprende la nostra ASST, con il ruolo chiave della dott.ssa Loriana Simeoni, l’Università dell’Insubria, l’Ufficio scolastico di Varese, e in particolare il Prof. Luigi Macchi, la Prof.ssa Simonetta Bralia e la Dott.ssa Marisa Bortolozzo, il Politecnico di Milano, rappresentato in particolare dalla Prof.ssa Simona Ferrante, e gli insegnanti della nostra provincia, che hanno svolto il ruolo centrale. Del resto, l’essenza di questo progetto è proprio la sinergia tra le scuole e la Neuropsichiatria infantile per identificare e sostenere i bambini con fragilità. Grazie alla decisione di Regione Lombardia, il diritto di questi bambini a vedersi riconosciuta la loro particolare necessità e a ricevere il supporto adeguato sarà sempre più tutelato”.
Per quanto riguarda Indipote(dn)s, l’acronimo sta per Individuazione – Potenziamento dei disturbi del neurosviluppo: l’obiettivo è innanzitutto quello di individuare precocemente i casi a rischio per Disturbi Specifici dell’Apprendimento e altri Bisogni Educativi Speciali (es. ADHD), potenziando la presa in carico di chi li manifesta, grazie ad un ruolo più incisivo della scuola e una maggiore integrazione tra scuola e strutture specialistiche di Neuropsichiatria infantile. L’ufficio scolastico di Varese è in prima fila nella realizzazione di questa progettualità. Inoltre, l’ATS ne ha favorito l’estensione, coinvolgendo nella progettualità tutti gli Uffici di Piano delle Province di Varese e di Como, in modo che i Case manager presenti nelle scuole abbiano un interlocutore al quale segnalare i casi suscettibili di interventi sociali da parte dei Comuni.
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