La psicologia tra le cure primarie: progetto di legge approvato all’unanimità in commissione regionale

Lo psicologo del servizio di cure primarie opererà all’interno della rete territoriale delle strutture di prossimità, tra cui le Case di Comunità. La discussione in consiglio regionale il prossimo 23 gennaio

Casa di Comunità di Varese

La Commissione Sanità, nella seduta di questa mattina, ha dato il via libera all’unanimità al nuovo progetto di legge per l’istituzione del servizio di psicologia delle cure primarie. Il testo affronterà l’esame del consiglio regionale nella seduta di Consiglio regionale del 23 gennaio 2024.

«Questo testo – ha spiegato la Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), relatrice e prima firmataria del progetto di legge – è un grande passo avanti rispetto al riconoscimento concreto, anche in termini normativi, della necessità che i disturbi psicologici vengano intercettati e affrontati con tempestività e con un approccio strutturale, grazie ad una collaborazione diretta con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta».

LO PSICOLOGO TRA I SERVIZI DELLE CASE DI COMUNITÁ

Lo psicologo del servizio di cure primarie è una figura che opererà all’interno della rete territoriale delle strutture di prossimità, tra cui le Case di Comunità, in relazione ai problemi psichici dei pazienti e dei loro familiari e in stretta cooperazione con il medico e le altre figure specialistiche della sanità.

Potrà svolgere azioni di prevenzione, diagnosi e intervento precoce rispetto alle diverse forme di disagio psicologico;  orientamento e accompagnamento ai servizi specialistici di secondo livello, ai servizi sociosanitari e sociali; interventi di consulenza e supporto psicologico per le forme di sofferenza psicologica per le quali non è necessario ricorrere a interventi specialistici.

È previsto un finanziamento complessivo di 36 milioni di euro suddiviso sul trienno 2024/2025/2026 (12 milioni per ciascun anno).

LA FOTOGRAFIA DEL BISOGNO IN ITALIA

In Italia oggi solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia. Nel nostro Paese, però, la prevalenza dei disturbi mentali è sopra la media europea, con oltre un italiano su cinque che soffre di almeno un disturbo mentale, sebbene solo un individuo su tre che soffre di tali disturbi riceva un trattamento sanitario adeguato. Nell’ultimo anno si è manifestata un’alta prevalenza di ansia e sintomi depressivi dovuti alla pandemia stessa, all’isolamento sociale e allo stress dei genitori, con un maggiore rischio di sviluppare sintomi psichiatrici in famiglie a basso reddito, nei tardo adolescenti e tra le femmine.

UN RAGAZZO SU SETTE SOFFRE DI UN DISTURBO MENTALE

Gli adolescenti sono la fascia demografica che ha risentito maggiormente degli effetti della pandemia. Un ragazzo su sette tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale: depressione, ansia e disturbi comportamentali sono tra le cause principali di sofferenza per questa fascia di popolazione.

La maggior parte delle 800.000 persone che muoiono ogni anno per suicidio sono giovani e il suicidio è la 4 causa principale di morte tra i giovani fra i 15 e i 19 anni. I problemi di salute mentale più comunemente riscontrati tra gli adolescenti includono ansia (28%), depressione (23%), solitudine (5%), stress (5%) e paura (5%). L’insorgenza di condizioni di salute mentale come la depressione e l’ansia è stata anche associata a una diminuzione del rendimento scolastico, spingendo spesso i giovani ad abbandonare gli studi.

È importante notare che almeno il 50% dei disturbi di salute mentale ha esordio prima dei 15 anni e l’80% di questi si manifesta prima dei 18 anni, in alcuni casi diventando un problema permanente per tutta la vita di una persona. (rapporto “Headway – 2023”, elaborato da “The European House – Ambrosetti” in collaborazione con Angelini Pharma).

SOLO IL 36% DELLE RICHIESTE OTTIENE ASSISTENZA

Nel 2022 sono 776.829 le persone hanno richiesto assistenza ai servizi specialistici di salute mentale. Di questi, i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale sono a 285.101 unità, quindi circa il 36% delle richieste. Il 94,4% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita.

I dati nazionali evidenziano che il 3,2% dei ricoveri in pronto soccorso riguarda problemi di salute mentale. Di questi, il 13,8% viene ospedalizzato, mentre il 73,2% ottiene la dimissione per cure domiciliari. Ciò significa che ben 7 su 10 pazienti, pur non avendo condizioni tali da necessitare un ricovero ospedaliero, necessitano di supporto psicologico. I servizi territoriali hanno erogato 9.326.035 prestazioni, con una media di 12,8 interventi per ciascun utente. (Report 2023 sulla Salute Mentale pubblicato dal Ministero della Salute).

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE WELFARE EMANUELE MONTI: “UNA RISPOSTA AI DETRATTORI DELLE CASE DI COMUNITÁ”  – «Questa legge garantirà 36 milioni di euro di finanziamento in 3 anni per istituire un servizio di psicologia di base in Lombardia, una risposta ai tanti detrattori delle case di comunità, dimostrando che con il gioco di squadra le regioni possono riempire di contenuto uno strumento importante per il rilancio della sanità territoriale. Dopo il Covid-19 questa legge è un atto dovuto. Già nel 2022, durante la scorsa legislatura, si era cercato di portare alla luce questo provvedimento ma, purtroppo, non c’era stato modo di recuperare le risorse congrue, cosa che invece avviene oggi».

SAMUELE ASTUTI DEL PD: “L’ACCESSO ALLO SPORTELLO SENZA NECESSITÀ DI RICHIESTA MEDICA” – « Con la nuova normativa abbiamo voluto rendere la figura dello psicologo delle cure primarie accessibile a tutti, consapevoli che si tratta di una figura essenziale al bisogno di salute dei cittadini, visto il crescente e sempre più diffuso disagio psichico, soprattutto fra gli adolescenti e i giovani. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto che fosse presente uno psicologo in ogni Casa di comunità, un professionista a cui tutti si potranno rivolgere direttamente, come a uno sportello aperto, senza bisogno di alcuna richiesta medica e che dovrà essere anche di supporto ai medici di base e ai pediatri di libera scelta. Siamo riusciti a ottenere un buon risultato. È evidente che quando la maggioranza si pone in ascolto delle opposizioni si possono raggiungere obiettivi comuni e dare ai cittadini risposte adeguate».

PAOLA PIZZIGHINI M5S LOMBARDIA: “COINVOLGERE IL TERZO SETTORE”  –  «Abbiamo votato favorevolmente e sosterremo l’approvazione di questo progetto di legge, opportunamente modificato attraverso emendamenti volti a: coinvolgere enti del terzo settore, favorire l’accesso diretto dei cittadini e istituire un osservatorio per monitoraggio e controllo con clausola valutativa.  In futuro vigileremo affinché il servizio di psicologia delle cure primarie non rimanga soltanto un buon progetto sulla carta, ma possa tradursi in un progetto realmente inserito all’interno della quotidianità dei cittadini lombardi e delle loro esigenze».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2023
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