L’anniversario della scomparsa di Rita Levi Montalcini
Una delle menti più brillanti della storia italiana, premio Nobel per la medicina e simbolo della lotta contro le barriere di genere in ambito scientifico. Al suo istituto di ricerca, l'Ebri, non sono stati rinnovati i fondi dalla Legge di Bilancio
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Ricorre oggi, 30 dicembre, l’anniversario della scomparsa di Rita Levi Montalcini, una delle menti più brillanti della storia del nostro paese e al mondo. Rita Levi Montalcini si è spenta il 30 dicembre 2012 ma il suo impegno e il suo esempio sono ancora un faro per molti ricercatori e appassionati.
Neuroscienziata italiana, nata nel 1909 a Torino, la Montalcini ha compiuto ricerche pionieristiche nel campo della neurobiologia, con particolare enfasi sulla scoperta del fattore di crescita nervosa. La sua carriera scientifica ha contribuito in modo significativo alla comprensione dello sviluppo del sistema nervoso. Nel 1986 ha ricevuto il premio Nobel per la medicina. È stata inoltre la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze e il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”.
Oltre ai suoi risultati scientifici, ha svolto un ruolo importante nell’apertura delle porte alle donne nella scienza, dimostrando che la passione e l’impegno superano le barriere di genere. La sua eredità continua a ispirare generazioni di scienziati.
Il nome di Rita Levi Montalcini ricorre tra l’altro proprio in queste ore anche per un’altra ragione, la mancata previsione, in Legge di Bilancio, di fondi per l’Ebri, il Centro Europeo per la Ricerca sul Cervello che fu istituito proprio dalla scienziata torinese. Il presidente della Fondazione ha espresso preoccupazione poiché, per la prima volta in oltre dieci anni, il contributo per i costi strutturali non è stato rinnovato e questo potrebbe portare alla chiusura dell’istituto.
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