Le diverse anime di Max Gazzè sul palco del Teatro di Varese
Due facce, entrambe straordinariamente riuscite, che nella serata del 19 dicembre, sono emerse più che in altre occasioni per una tappa del tour europeo "Amor Fabulas - Preludio"

Max Gazzè è un cantautore che ha sempre esplorato le sue diverse anime traducendole in musica. Un artista che ama la ricerca dei suoni, capace di tanta profondità quanto di leggerezza. Due facce, entrambe straordinariamente riuscite, che nella serata del 19 dicembre, sono emerse più che in altre occasioni.
Max Gazzè e band, accompagnati dalla cantante e polistrumentista Greta Zuccoli, hanno fatto tappa al Teatro di Varese per una data del tour europeo “Amor Fabulas – Preludio”, trasformando il palcoscenico in un laboratorio sperimentale.
Un’anticipazione appunto, un’occasione per esplorare qualcosa di nuovo e far conoscere al pubblico il suo nuovo progetto discografico. «Questa sera proporremo dei brani che fino ad oggi non abbiamo mai suonato dal vivo», spiega Gazzè.
Il concerto si apre sulle note dell’ultimo singolo “L’epica della guerra”, accompagnato da immagini proiettate su un grande telo bianco, dietro le sagome dell’artista con i suoi musicisti. Come a voler lasciare spazio solo alle parole e al loro significato: «Abbiamo perso il senso del grave. Siamo diventate stanze dove al dolore degli altri non è permesso entrare», recita il cantautore, riferendosi alle guerre del nostro tempo. Per “Amor Fabulas – Preludio” propone anche “Quante lune vuoi”, “Sarà papà”, “Che c’è di male”, “Artmos ballad”.
Il concerto è intenso sia per le scelte tematiche, sia per la scelta una scaletta che osa, proponendo al pubblico brani inediti e meno noti e alternando momenti di profonda concentrazione a momenti di leggerezza, sempre sostenuto da un gruppo di musicisti solido e di incredibile bravura. Greta Zuccoli regala al pubblico un duetto con Max Gazzè intenso ed emozionante. Il concerto dura due ore filate con brani che pescano nella discografia di Gazzè tra passato e presente. Il finale è dedicato ai suoi evergreen. A quei brani che il pubblico conosce a memoria. A quel punto si rompe la compostezza che fino a quel momento ha richiesto la serata, il pubblico si alza in piedi e balla.
Ecco quindi il momento di “Cara Valentina”, “Una musica può fare”, “Il solito sesso”, “L’amore pensato” e così via. L’ultima fotografia della serata è Max Gazzè seduto con le gambe incrociate sul palcoscenico a salutare i fan e a firmare autografi prima di tornare dietro le quinte.
Con lui sul palco Clemente Ferrari al pianoforte e hammond, Greta Zuccoli voce, arpa e organetto, Marco Molino alle percussioni, Max Dedo ai fiati, Daniele Fiaschi alla chitarra e Piero Monterisi alla batteria.
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