Minoranza e maggioranza insieme a Varese per una mozione che condanna la guerra tra Israele e Palestina

Erano due mozioni, una presentata dalla consigliera della Lega Barbara Bison e l'altra dalla consigliera PD Helin Yildiz. Ma con il dialogo e il sostegno di tutte le forze di maggioranza e minoranza è diventata un' unica risoluzione, approvata all'unanimità

Il consiglio comunale di Varese 2021

Erano due mozioni, una presentata dalla consigliera della Lega Barbara Bison e l’altra presentata dalla consigliera del PD Helin Yildiz sul conflitto Israelo-Palestinese. Ma con il dialogo e il sostegno di tutte le forze di maggioranza e minoranza tutto questo è diventato un unica risoluzione, che è stata approvata all’unanimità a conclusione del consiglio che ha approvato il bilancio previsionale del comune di Varese.

La mozione si riferisce ai fatti avvenuti dal 7 ottobre 2023 in poi, quando l’organizzazione fondamentalista islamica Hamas ha lanciato un attacco terroristico sul territorio israeliano, causando la morte di oltre 1200 civili e il sequestro di circa 240 ostaggi. «La comunità internazionale e il governo italiano hanno condannato con fermezza l’attacco, riconoscendo il diritto di Israele a difendere la sua popolazione e i suoi territori. Tuttavia, l’intervento militare successivo di Israele e l’isolamento della Striscia di Gaza hanno avuto conseguenze drammatiche per la popolazione civile palestinese – si legge nel lungo emendamento che ha integrato (e di fatto sostituito) in coordinamento con Helin Yildiz il testo presentato da Barbara Bison, poi sottoscritto da tutti i capigruppo delle forze politiche in consiglio – Sebbene riconosciamo il diritto di Israele a difendersi, è fondamentale che ciò avvenga nel pieno rispetto del diritto internazionale, garantendo l’incolumità di ogni civile palestinese».

Il testo poi prosegue così: «Gli organismi internazionali, tra cui le Nazioni Unite, hanno espresso preoccupazione per il crescente numero di vittime, in particolare di bambini. Secondo i dati dell’UNICEF, tra il 7 ottobre e il 15 novembre, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 4.609 bambini e feriti oltre 9.000. Il diritto penale internazionale e il diritto internazionale umanitario definiscono come crimini di guerra la cattura di ostaggi, gli attacchi intenzionali contro i civili, e l’affamamento dei civili come metodo di guerra. Di fronte a questa situazione drammatica, esprimiamo grande sconcerto e preoccupazione. Ribadiamo che lo sforzo della Comunità internazionale, dell’Unione Europea e del Governo deve essere quello di prodigarsi per una conclusione pacifica del conflitto israelo-palestinese, attraverso la richiesta di un immediato cessate il fuoco e la soluzione di “due popoli e due Stati”. Chiediamo di tenere aperto ogni canale che permetta l’ingresso degli aiuti umanitari e dell’assistenza sanitaria diretta ai civili palestinesi e per permettere l’uscita dalla Striscia di Gaza della popolazione. Facciamo appello alle istituzioni nazionali ed internazionali per la liberazione di tutti gli ostaggi rapiti da Hamas. Infine, esprimiamo una ferma condanna verso gli episodi di antisemitismo che si sono verificati nel nostro Paese e in Europa».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 21 Dicembre 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.