Rinviato a giudizio il capo dei Do.Ra. per il “processo“ in piazza ad Azzate del giornalista Paolo Berizzi

La decisione del Gup: processo a Varese per l’esponente della "Comunità militante" Alessandro Limido per i fatti del 18 marzo 2022 quando l’inviato di Repubblica venne raffigurato con un cartonato addobbato da pagliaccio

Perquisizioni Dora

Un processo di piazza con al centro il volto cartonato di un giornalista “scomodo“ (per il solo fatto di fare il proprio mestiere, peraltro finito sotto scorta), Paolo Berizzi, inviato di Repubblica, finito suo malgrado come “imputato“ dinanzi ad una sorta di “tribunale speciale“, in puro stile fascista.

Un gesto costato una denuncia per diffamazione e ora un processo che verrà celebrato a settembre 2024 a Varese, col giornalista costituitosi parte civile. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare di Varese disponendo il rinvio a giudizio per i vertici della “Comunità Militante” nella persona di Alessandro Limido, a sua volta al centro di svariati procedimenti legati a manifestazioni non autorizzate legate al mondo del neofascismo militante e spesso in luoghi dove si celebrano episodi della Resistenza.

Ma qual è nel dettaglio il fatto a cui si riferimento? Lo cita l’edizione on line del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari: «Era il 18 marzo 2022 ad Azzate, in provincia di Varese. Quel giorno Paolo Berizzi, invitato dall’Anpi locale e dal Comune, è lì per presentare il suo libro-inchiesta “E’ gradita la camicia nera”. I Do.Ra. – che da anni prendono di mira il giornalista per il suo lavoro sull’estrema destra in Italia – cavalcano l’occasione da giorni: dopo avere lanciato un bizzarro guanto di sfida a Berizzi invitandolo a un confronto pubblico – appunto in piazza, invito ovviamente declinato -, e dopo averlo “accolto” con striscioni intimidatori appesi in centro ad Azzate (uno persino al primo piano di un edificio), i neonazi organizzano la manifestazione-processo. Manifestazione autorizzata dalle autorità nonostante i Do.Ra siano sotto inchiesta dal 2017 per tentata ricostituzione del partito fascista. Il presidio delle teste rasate avviene a un paio di centinaia di metri dalla sala pubblica blindata da polizia e carabinieri dove, in concomitanza, Berizzi sta presentando il suo libro», scrive Repubblica.

Ora il prossimo passo sarà dinanzi al giudice monocratico di Varese che dovrà aprire il processo, l’ennesimo a carico di Limido, che guida la Comunità che ha ora sede ad Azzate (a seguito della chiusura, nel 2017, di quella di Sumirago per l’inchiesta della magistratura per ricostituzione del partito fascista) dove è stato fondato un “circolo culturale” che si sta preparando a celebrare la festa dell’ultimo dell’anno. Memori dell’eco mediatica del capodanno 2023 pubblicizzato con cartelloni raffiguranti ufficiali delle SS che brindano, l’edizione 2024 si preannuncia “col botto“, e altrettanto provocatoria: un’immagine che ricorda il bombardamento della base aerea di Pearl Harbor, nelle Hawaii il 7 dicembre del 1941 che causò l’entrata in guerra degli Usa nel secondo conflitto mondiale contro le forze dell’Asse: «Sali sul nostro Zero (aereo da caccia giapponese di 80 anni fa ndr) per un capodanno col botto», si legge nel canale telegram.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

Un giornale è come un amico, non sempre sei tu a sceglierlo ma una volta che c’è ti sarà fedele. Ogni giorno leali verso le idee di tutti, sostenete il nostro lavoro.

Pubblicato il 20 Dicembre 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.