Road to Dakar, riflessioni pre partenza tra amicizie, moto smontate e pensieri
Terzo episodio del racconto a puntate di Uberto Calesella, 32 anni, consulente aziendale e legale pentito con la passione per i motori, in partenza per la Sahara Desert Challenge
Terzo episodio del racconto a puntate di Uberto Calesella, 32 anni, consulente aziendale e legale pentito con la passione per i motori, in partenza per la Sahara Desert Challenge
Di amicizie, moto smontate e pensieri nel retro-cranio. Una lettera di scuse.
Milano, salotto di casa mia, 2 dicembre.
Lo so: è un po’ che non ci sentiamo, probabilmente troppo tempo per qualche sognatore, magari qualcuno invece manco se n’era accorto, fatto sta che importa nella giusta misura a chi viene di volta in volta individuato.
Questa estate, durante il viaggio di nozze trascorso insieme a quella notevole persona che ha deciso di dire di “sì” addirittura davanti al sindaco che celebrava il rito del matrimonio, abbiamo scoperto una cosa discretamente interessante: la posa di Buddha seduto con le gambe incrociate e almeno una delle mani a formare un occhiello.
Quell’occhiello simboleggia una delle attitudini di Buddha, che è quella di sciogliere i nodi, proprio come cercheremmo di fare noi, impegnando pollice e indice per lavorare su uno dei capi della cima (visti i tempi che corrono e che sono già passati, probabilmente le cuffiette del telefono) da sciogliere.
Ecco, la mia lettera di scuse – se tali possono essere – passa proprio da questa narrativa: da una parte ammetto la colpa; dall’altra, prima di entrare nel merito della responsabilità, cerco di spiegare come si è creato il nesso di causalità. Successivamente, come nei “migliori sistemi penali”, cerco di inserire pure il fine rieducativo della pena.
Mancano poco più di 20 giorni alla mia partenza per questo viaggio a Dakar; nel frattempo ne sono successe di ogni: ho partecipato a gare del campionato italiano Motorally, ho fatto nuove amicizie, ho recuperato delle vecchie amicizie, ho consumato la moto, l’ho riparata, ho continuato a consumarla, mi sono sposato, ho iniziato a rimettere in ordine la moto, mi sono confrontato con mia moglie sul perché non abbia scritto tutti questi mesi (anche se gli articoli sono già tutti pronti in bozza), ho ripreso a scrivere mentre domattina (cioè la mattina di sabato 2 dicembre) sono in garage a lavorare sulla moto. Uno – dei miei tanti – problemi è che faccio molta fatica a spiegare perché non ho pubblicato ulteriori articoli dopo il #2 che avete letto. Vuoi perché esiste un fondo di timidezza, vuoi perché sono stato tanto impegnato con il matrimonio, vuoi perché è stato un periodo impegnativo al lavoro, vuoi perché mi sono concentrato talmente tanto su questo viaggio, vuoi perché semplicemente non ho avuto tanta voglia – e non so ancora spiegare per come e perché – di pubblicare ulteriori articoli.
Il punto è che mi rendo conto di avere una impellente voglia di coinvolgere quelli che ancora sognano e quelli che già si sono realizzati rispetto all’argomento Dakar, o perché ho recentemente avuto modo di avere a che fare con un amico che l’ambiente della Dakar lo ha vissuto per tanti anni da co-protagonista (a lui dedicherò almeno un articolo separato), o anche perché ho conosciuto un ragazzo che di tutto questo mondo sa poco e niente perché è troppo giovane per sapere cosa fosse, ma quando gliene parlavo gli brillavano gli occhi.
Sento di avere voglia di raccontare cosa significhi avvicinarsi a questo viaggio che – a modo suo – è una prova di tenacia di fronte ad un sogno che non è irrealizzabile, ma invece un progetto che con costanza, dedizione e sacrificio si può realizzare.
Per tutto questo, mi sento di fare alcune considerazioni:
1) Mi scuso con chiunque abbia creato un’aspettativa nei confronti di questa – seppur stringata- rubrica;
2) Spero di riuscire a coinvolgervi quanto più possibile nel rush finale che queste ultime settimane riserveranno fino alla partenza per il viaggio, che è programmata il 27 dicembre con un volo per Malaga dove recupererò la moto.
3) Ancora più ambiziosamente – spero di riuscire a portarvi a visitare – seppur con un articolo di giornale – luoghi visti su Motosprint, su canale 5, su telefrance 4: il Marocco, la Repubblica Araba dei Sahrawi, la Mauritania ed il Senegal.
Pubblicherò a breve un altro articolo dove – con calma – vi racconto tutto quello che mi ha portato fino a qui. L’importante rimane – comunque – rialzarsi e ripartire, no? (sì, nella foto sotto sono io con la 950
undici anni fa)
Un caro saluto,
Ubesgarage
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