Sacco blu e sacco rosso a Busto Arsizio, Verga (Pd): “Agesp dia risposte per non scatenare psicosi”
Da oggi parte la nuova raccolta nella prima zona di Busto Arsizio prevista dal piano per il passaggio alla raccolta puntuale. La consigliera democratica riporta le preoccupazioni di molti cittadini

Le nuove modalità di raccolta dei rifiuti a Busto Arsizio stanno mettendo in agitazione molti cittadini. L’introduzione della tariffa puntuale, infatti, sarà un cambiamento importante e prevede l’introduzione del sacco blu con il microchip, al posto di quello viola per l’indifferenziato, e del sacco rosso per chi ha figli o persone in famiglia che soffrono di incontinenza. A partire da oggi, 21 dicembre, la prima zona di Busto Arsizio passerà al nuovo sistema (qui le info).
La consigliera comunale del Partito Democratico Valentina Verga ha intercettato una parte di questi malumori e preoccupazioni e chiede ad Agesp di puntare di più sulla comunicazione: «Fino ad ora si è visto ben poco. Ho letto le precisazioni dell’amministratore unico di Agesp Francesco Iadonisi ma credo che non possa essere sufficiente. I volantini distribuiti nelle buche delle lettere spesso finiscono in mezzo alla pubblicità, soprattutto nei condomini, e gli incontri pubblici sono poco partecipati».
La consigliera vive, come molti suoi concittadini, in un condominio e l’amministratore del suo stabile ha già annunciato che la gestione dell’indifferenziato sarà critica: «In sostanza non abbiamo spazi comuni e molti palazzi a Busto sono nella stessa condizione. Dovremo tenere sui balconi il sacco blu, per di più per due settimane. Capisco lo zelo di volersi adeguare al piano rifiuti regionale ma forse sarebbe meglio andare per gradi».
Riguardo al problema della privacy per chi dovrà dotarsi di sacco rosso la consigliera individua un vulnus: «Iadonisi risponde a metà perchè se è vero che quei sacchi non saranno dotati di microchip chi li usa dovrà comunque recarsi in un punto Agesp per ritirarli, rendendosi riconoscibile. Va risolta anche la questione delle traversine che vengono utilizzate per cambiare i pannolini e anche i pannoloni. Secondo Agesp vanno nell’indifferenziato ma, in teoria, dovrebbero essere fatti dello stesso materiale dei pannolini».
Il problema, comunque, rimane la comunicazione: «Credo che serva un piano più puntuale di informazione per i cittadini. Troppi non sanno o sono spaesati e temono il momento del cambio di regime. Se non si vuole rischiare di ritrovarsi sacchi di rifiuti nei cestini pubblici o nei boschi forse bisognerà attivarsi con maggiore penetrazione».
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