Si salvano Willie e i comprimari: reparto guardie, che sofferenza

Cauley-Stein discreto all'ultima partita prima del probabile taglio, Librizzi rientra con piglio, Ulaneo e Young reggono. Varese tradita da Wolde e Moretti, Shahid in regia è una sofferenza

Openjobmetis Varese - Givova Scafati 94-93

SHAHID 5 – Tocca il fondo a inizio ultimo quarto con un passaggio in orizzontale di 15 metri, vietato anche nel minibasket, e utile ad alimentare il contropiede brindisino. A quel punto prova a scuotersi con una tripla e qualche iniziativa attaccando il ferro, e quando si tirano le somme non ha neppure un tabellino malvagio. Ma alla voce “regia” siamo a quota zero, e lui servirebbe soprattutto a quello.

YOUNG 6 – Spendiamo un raro voto positivo a uno che quasi non gioca. Passi avanti rispetto a domenica scorsa e al match in Germania: prende iniziativa senza forzare, porta a casa qualche punto e qualche rimbalzo, sta in campo un po’ troppo poco se consideriamo che l’alternativa è Woldetensae. Anche se un paio di palle perse gridano vendetta.

CAULEY-STEIN 6 (IL MIGLIORE) – Più grinta del solito, bottino discreto con 10 punti, un paio di stoppate ben assestate e un pochino di cattiveria in più in mezzo all’area. Peccato grave quella palla persa palleggiando sul piede che vanifica l’antisportivo su Moretti ma il “Trill” di oggi non è certo da buttare. Né il primo problema della squadra anche perché per l’ennesima sera vede palla con il contagocce.

ULANEO 6 – Piglio da partita dell’ex: dà la solita scossa lottando sotto i tabelloni anche se in lunetta spreca tanto. Meglio nel primo giro sul parquet, poi paga il grigiore generale.

WOLDETENSAE 4,5 (IL PEGGIORE) – Anche questa volta prova a mordere in difesa ma quando ha palla in mano sbaglia tutto quello che si può sbagliare. 2/9 dal campo, anche con tiri aperti, anche in situazioni favorevoli. Fallisce anche una tripla del sorpasso nel terzo quarto, accarezzando a malapena il primo ferro. Va sbloccato al più presto, perché senza un briciolo di pericolosità da parte dei secondi violini, per le difese diventa facilissimo concentrarsi sui bomber designati.

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MORETTI 4,5 – Come fa, sbaglia: certo, 14 punti, certo 20 di valutazione ma uno stillicidio di errori che emergono dal tabellino (2/9 al tiro come Wolde) e altrettanti che non sono raccontati dai dati. Ovvero le difficoltà nel servire i compagni, la testardaggine nel cercare la soluzione personale, la difesa in cui va sotto fin dal primo palleggio dell’avversario diretto. Il -12 di plus-minus rende giustizia di fronte a cifre che a prima vista indicano un match positivo.

LIBRIZZI 6 – Prima di tutto ben tornato, poi ecco: ci vuole il Libro per buttarsi a rimbalzo e raccogliere due palloni sotto il canestro avversario? Puntualmente poi scagliati sul ferro dai compagni, per altro. Guadagnerebbe anche un antisportivo di Johnson che gli arbitri derubricano a fallo normale e che i rilevatori di Legabasket neppure segnano sul tabellino (si sono persi almeno anche una stoppata di Cauley-Stein).

HANLAN 5,5 – L’idea era di dargli l’effimera palma da MVP per via di quella serie di piroette vincenti, di canestri dalla distanza, di iniziative a punire la difesa salentina. Insomma di quelle giocate che avevano permesso a Varese di tornare addirittura davanti. Poi però un sortilegio gli toglie di colpo i poteri rendendolo brocco: rimessa sbagliata e fallo folle in ripiegamento, per di più il quarto di Olivier che per questo deve stare fuori a lungo nel quarto tempo. Quando la OJM precipita.

BROWN 5 – A cosa serve, così? Pochissime iniziative ad attaccare il ferro, percentuali troppo basse da fuori con quel tiro dall’angolo che fino a un mese fa era spesso implacabile e che da Napoli in avanti ha smesso di entrare con regolarità. Anche sì una delle poche situazioni costruite e cercate dalla squadra. Sette punti e cinque rimbalzi in mezz’ora: il dirimpettaio Lazewski chiude a 22+6.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Dicembre 2023
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