Simulò un’aggressione durante il servizio. Agente della Polizia Locale di Busto Arsizio rinviato a giudizio

È accusato di truffa, falso, simulazione di reato e procurato allarme. La vicenda risale a febbraio di quest'anno e fece molto scalpore ma pare che non ci sia stata nessuna aggressione

parcheggio multipiano tribunale busto arsizio

A febbraio di quest’anno fece molto scalpore in città la notizia di un agente di Polizia Locale, in forza al comando di Busto Arsizio, aggredito in pieno centro da due persone che lo avevano colpito con calci e pugni alle spalle e lasciato a terra sanguinante. Secondo quanto da lui riferito il motivo di quella feroce aggressione era da ricercare nel fatto che stesse controllando la regolarità del parcheggio delle auto in sosta in via Travelli.

Immediata fu la reazione di solidarietà da parte dell’assessore alla Sicurezza Salvatore Loschiavo che ha immediatamente chiesto di indagare sulla vicenda e unanime fu la levata di scudi dei sindacati che puntarono il dito sul fatto che l’agente sarebbe stato mandato allo sbaraglio da solo e senza adeguata preparazione.

Proprio grazie alle indagini e alle tante telecamere presenti in città i suoi colleghi sono riusciti a ricostruire quanto accaduto ma da quanto emerso sembra che l’agente si fosse procurato le lesioni da solo e avesse inscenato l’intera aggressione con l’obiettivo di non effettuare più pattugliamenti da solo. Sarebbe stata proprio una telecamera del Comune a riprenderlo mentre sfregava le gambe e la faccia contro il muro di un edificio con l’obiettivo di crearsi delle lesioni sufficientemente credibili.

Un fatto senza precedenti che ha lasciato interdetti anche i colleghi e che ha portato l’amministrazione comunale a costituirsi parte civile questa mattina, martedì, durante l’udienza preliminare in Tribunale a Busto Arsizio nel quale l’agente è accusato di truffa ai danni di un ente pubblico, falso ideologico, simulazione di reato e procurato allarme.

Il gup Stefano Colombo ha accolto la costituzione di parte civile da parte dell’avvocato Riccardo Piga per il danno d’immagine subito dall’ente e per i danni economici causati dall’indagine che ne è conseguita. Respinta, invece, l’eccezione sull’esclusione della parte civile, proposta dall’avvocato dell’agente Giovanna Creti. Alla fine il giudice per l’udienza preliminare ha deciso per il rinvio a giudizio in quanto non sono stati chiesti riti alternativi. La vicenda verrà definita davanti al giudice monocratico di Busto Arsizio nei prossimi mesi.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Dicembre 2023
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