A Gorla Maggiore e Gorla Minore la Gioeübia grida il bisogno di pace

Gorla Minore: una nonna va a prendere la nipotina all’uscita della scuola dell’infanzia, e si dirigono verso casa, ma facendo una sosta. A pochi passi, infatti, oggi, ultimo giovedi del mese di gennaio, c’è qualcosa di diverso nella vecchia piazza mercato del paesino della valle Olona.

È il fantoccio della Gioeübia, che in serata verrà bruciato, davanti all’intera comunità, che si ritroverà per partecipare insieme a questa antica tradizione. La bimba non conosce questa usanza, così la nonna, con pazienza, le spiega che la “vecchia” scaccerà l’inverno e le cose brutte e il fuoco del falò sarà un rituale propiziatorio per la primavera e i tempi futuri.

Subito dopo, la nonna le legge la frase che il gruppo Alpini – realizzatori della Gioeübia – hanno inserito sul vestito: “BASTA GUERRE“. Occasione preziosa per far riflettere la bambina sul dramma delle guerre in corso e come su come, tutti noi, invece, dovremmo volere la pace.

La Gioeübia di Gorla Minore descritta dalla nonna alla sua nipotina

Un’istantanea semplice, questa da Gorla Minore, ma capace di mostrare come da un momento propiziatorio possano scaturire insegnamenti importanti. Il merito è di chi, come spesso accade, utilizza la Gioeübia per lanciare uno sguardo severo e critico a tutto ciò che non va nel mondo.

La Gioeübia di Gorla Maggiore

Nella vicina Gorla Maggiore il pensiero è stato il medesimo: Pro Giovani ha realizzato una dea Eris, dea della discordia portatrice di guerre, con riferimenti anche artistici all’opera di Gaudì “Il volto della guerra”.

Due scelte che accrescono il valore di questa tradizione, rendendo attuale e serio il messaggio che arriva dal falò della Gioeübia 2024 in valle Olona.

Per chi non potrà uscire, Varesenews ha organizzato una speciale diretta streaming, per seguire alcuni dei maggiori falò direttamente da casa:

I roghi delle Giöbie in diretta su Varesenews