A Varese fa festa il Pergine, alle Linci la Coppa Italia dopo la finale col Caldaro
Le Linci mettono per la prima volta nella loro storia le mani sul trofeo. Partita in cassaforte già nel primo periodo, con tre reti all'attivo (4-1 il finale). Il portiere Rigoni chiude la porta per due drittel consecutivi e si aggiudica il titolo di MVP
La Coppa Italia dell’hockey su ghiaccio è del Pergine, che per la prima volta nella sua storia solleva al cielo il trofeo. (Servizio fotografico a cura di Mattia Martegani)
Nella finalissima disputata contro il Caldaro all’Acinque Ice Varese domenica 21 gennaio, sono infatti le Linci dell’Alta Valsugana ad aggiudicarsi la coccarda tricolore detenuto fino a poche ore fa proprio dai Mastini padroni di casa, eliminati dai Lucci del Caldaro ieri in una combattuta semifinale.
Netto il risultato a favore dei trentini sugli altoatesini : 4 a 1 alla sirena finale, un punteggio mai in discussione, con il Pergine cha ha subito pattinato forte in pista, realizzando nel primo drittel ben tre gol: apre le danze al 5′ Berger, al 9′ il raddoppio su tiro potentissimo di Buono e poi ancora al 18′ Meneghini da praticamente dentro la porta. Il gol del capitano, decisivo nel tagliare le gambe agli avversari, è infatti arrivato immediatamente a ridosso (meno di un minuto) della rete di Bastian Andergassen per un Caldaro apparso scarico e privo di energie, fisiche e nervose, e in chiaro debito di ossigeno dopo lo sforzo richiesto per eliminare i varesini. Caldaro che per il secondo anno consecutivo vedere sfumare i propri sogni all’ultimo atto dopo la finale persa del 2023.
Messo in cassaforte il doppio vantaggio, a quel punto le Linci del Pergine hanno potuto far correre il disco sulla pista dell’Acinque, cercando di attutire al massimo il forcing degli avversari, non che nulla hanno potuto nonostante i tentativi da dopo la linea blu con Graf e Waldthaler anche per merito del goalie Rigoni, premiato a fine partita come miglior giocatore del torneo insieme al collega Alex Andergassen, continuando così la tradizione di Coppa, che vede i portieri esaltarsi nella partita decisiva, proprio come fu un anno fa per Rocco Perla, estremo difensore dei Mastini.
Nel finale di partita, il Caldaro non può che sbilanciarsi, rinunciando al portiere Andergassen e schierando sei giocatori di movimento pur di cercare in un disperato tutto per tutto il 2-3 che riaprirebbe la finale. Ma a quel punto, a meno di un minuto del termine, la scommessa non va in porto, “anzi la spacca”. E come spesso succede, il rischio viene pagato a caro prezzo: il capitano del Pergine Meneghini si fionda sul fondo, dove Lemay può insaccare il poker definitivo ritrovandosi il disco a meno di un metro dalla porta sguarnita, appoggiando col bastone il puck in rete.
Al suono della terza sirena inizia la festa delle Linci rosse, che sollevano il trofeo nello specchio di pista esattamente opposto a quello dove un anno fa Vanetti aveva fatto esplodere di gioia i Mastini. Sulle note dell’immancabile We Are The Champions dei Queen l’onda rossa si scatena sul ghiaccio facendo calare il sipario della seconda edizione delle Final Four Varesine di Coppa Italia.
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