Andrea Bossi nel ricordo di chi lo conosceva: “Solare, gentile e aperto. Speriamo prendano l’assassino”

La notizia dell’omicidio del 27enne ha sconvolto l’intera comunità dove Andrea era ben inserito sin da quando era adolescente. Cresciuto in oratorio, il lavoro in azienda e l’allegra spensieratezza dei suoi 27 anni: “Forse si è fidato della persona sbagliata”

Andrea bossi

Andrea Bossi era un ragazzo solare, ben voluto da tutti e che non nascondeva nulla di sè. Si fidava degli altri e forse questa sua fiducia nel prossimo potrebbe aver giocato un ruolo in questa brutta pagina di cronaca nera che ha sconvolto due comunità: quella di Fagnano Olona e quella di Cairate.

Tra coloro che lo conoscevano e avevano a che fare con lui il giudizio è unanime: “La sua vita era specchiata”. Dal datore di lavoro Giovanni Galli, titolare della CFG carpenteria metallica, ai colleghi di lavoro, all’allenatore della squadra di calcio dell’oratorio San Stanislao di Fagnano Olona Maurizio Caldiroli.

Proprio l’allenatore traccia un ritratto del giovane, compagno di scuola di suo figlio, come “un ragazzo cresciuto all’oratorio, educatore per tanti anni, sempre gentile ed educato. Non giocava a calcio nella squadra dell’oratorio ma mi chiamava sempre mister e mi dava del lei. Ho ancora nella testa la sua voce quando lo incontrai casualmente a Foppolo mentre passeggiava per strada coi suoi amici anche in quel caso mi salutò con buongiorno mister”.

L’intero paese è ancora sconvolto dall’omicidio del 27enne, trovato senza vita dal padre la mattina di sabato 27 gennaio nel suo appartamento al secondo piano di una palazzina di via Mascheroni a Cairate. (Qui il punto sulle indagini)

Lì si era trasferito da qualche mese “voleva la sua indipendenza come ogni ragazzo di quell’età – racconta Galli che è anche amico di famiglia -. L’avevo preso a lavorare da me su richiesta della famiglia, cercava la sua strada dopo aver frequentato una scuola

professionale come orafo e l’aveva trovata qui da noi. Era bravo, lavorava all’ufficio tecnico e l’ho tenuto qui perché anche lui si era trovato bene”.

Alla domanda se avesse una relazione stabile Galli non dà certezze: “Parlava di un ragazzo, un barista, col quale aveva una storia o di cui comunque era innamorato ma non so nulla di più”.

Anche i colleghi lo ricordano con affetto come una persona sempre disponibile e attenta.

Il timore è che ad ucciderlo possa essere stata proprio una persona da cui non si aspettava una cosa del genere ma saranno le indagini coordinate dal sostituto procuratore Francesca Parola ed eseguite dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Varese ad appurarlo: “Speriamo presto – dicono tutti -. Andrea non se li meritava”.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Gennaio 2024
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