Cerca di suicidarsi gettandosi nel Toce: lo salvano i carabinieri di Verbania
L'abnegazione degli operatori del soccorso nella notte del 5 gennaio 2024 ha trasformato un dramma in una bella storia di Epifania e speranza.
L’abnegazione degli operatori del soccorso nella notte del 5 gennaio 2024 ha trasformato un dramma in una bella storia di Epifania e speranza.
Il dramma ha avuto inizio quando il padre di un giovane poco più che ventenne ha ricevuto una chiamata disperata dal figlio. Immediatamente ha allertato il 112 e, insieme alla madre, si è precipitato sul luogo indicato nella telefonata ai genitori, che comunicava loro di essersi gettato nel fiume Toce per togliersi la vita. Grazie alla luce del cellulare del ragazzo, ancora funzionante nonostante l’acqua, sono riusciti a individuarlo in mezzo al fiume, aggrappato ad una roccia.
La macchina dei soccorsi, nel frattempo, è stata immediatamente attivata. Prima il personale medico e poi la pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Verbania sono arrivati sul posto. I due carabinieri, senza esitare, si sono calati lungo un muro di contenimento di 4 metri e si sono immersi nelle acque del fiume. Nonostante il buio, la corrente insidiosa e l’acqua alta oltre un metro e mezzo, sono riusciti a raggiungere il giovane, ormai quasi privo di sensi.
Dopo averlo afferrato saldamente, hanno lottato contro la forza dell’acqua e l’ipotermia, riuscendo a portarlo fino al muro di contenimento. Qui, in attesa dei Vigili del Fuoco, hanno cercato di risvegliare il ragazzo. Successivamente, i Vigili del Fuoco hanno imbragato sia il ragazzo che i due militari per issarli fino alla cima del muro.
Tutti sono stati immediatamente soccorsi e portati al DEA di Verbania con evidenti sintomi di ipotermia, essendo rimasti in acqua per un tempo considerevole – oltre mezz’ora il ragazzo e circa 20 minuti i Carabinieri.
Per i genitori del ragazzo, quei minuti sono stati interminabili: hanno infatti assistito “dal vivo” ma senza poter fare nulla al salvataggio, con il cuore straziato dall’angoscia di vedere il figlio a un soffio dalla morte ma anche la speranza che due sconosciuti in divisa potessero compiere il miracolo di salvare la vita del loro figlio. E il miracolo è avvenuto: i genitori hanno potuto riabbracciare il loro ragazzo, ora in salvo grazie ai suoi due angeli custodi.
Il padre ha spiegato ai soccorritori che il figlio lavora con lui e il suo è stato probabilmente un gesto estremo dovuto ad un momento di sconforto per la fine del rapporto con la propria fidanzata, avvenuto un mese fa circa.
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