Come collegare in modo corretto le unità che compongono il condizionatore

Un condizionatore può essere diretto alla destinazione d’uso di un impianto di canalizzazione, quindi è solo un grosso motore esterno da collegare alle condutture di areazione

condizionatore

Un condizionatore può essere diretto alla destinazione d’uso di un impianto di canalizzazione, quindi è solo un grosso motore esterno da collegare alle condutture di areazione. Ritroviamo poi i modelli “classici”, vale a dire quelli che hanno 2 unità e sono i più usati. Si giunge infine ai modelli multisplit, cioè quelli che hanno un solo motore esterno e tanti split interni.

Cambiano poi le dimensioni e le caratteristiche o assorbenze elettriche. Ci sono i modelli che sono studiati esclusivamente per la creazione di temperature fredde, da usare in piena estate. Oppure ritroviamo quelli che sono sia per impianto di raffreddamento che di riscaldamento. Quest’ultimi sono gli unici che verranno prodotti nel prossimo futuro poiché i condizionatori stanno creando un impianto di riscaldamento sostenibile. Essendo alimentati esclusivamente da energia elettrica e non producendo fumi combusti, sono più sani per l’ambiente.

Dato che ci sono diversi componenti il Montaggio condizionatori Daikin deve essere eseguito solo da un tecnico autorizzato. In caso contrario la Daikin non si assume alcuna responsabilità per i mancati funzionamenti oppure danni da collegamenti.

COLLEGAMENTO DELLE 2 UNITA’

Come mai le case costruttrici di condizionatori obbligano a rispettare regole precise per i propri prodotti? I condizionatori non sono un’unica struttura. Essi sono composti da uno o più unità che devono essere posizionate in luoghi diversi. Il motore esterno è appunto quella componente che deve essere montata all’esterno dell’abitazione. Molto pesante e di grandi dimensioni, tende a creare un forte rumore nel corso degli anni.

Mentre gli split interni sono più piccoli e “carini” dal design dolce per essere integrati all’interno del proprio arredo. Tuttavia lo split è proprio la componente che permette di modificare le temperature dell’aria nei luoghi chiusi.

Per funzionare le due unità debbono essere collegate tra loro tramite delle condutture termoidrauliche, circuiti di refrigerazione e componenti elettrici. Infatti quando si punta il telecomando sullo split interno, per accenderlo, parte il motore esterno che inizia a trattare l’aria per riscaldarla oppure per raffreddarla.

In base al modello di condizionatore che si ha occorre studiare la posizione delle unità e poi capire quale sia la lunghezza delle condutture e dei cavi elettrici. Tutti i componenti aggiuntivi sono poi una spesa extra al prezzo di acquisto del dispositivo.

Controllo del circuito refrigerante e del gas

Il circuito refrigerante diventa un “circuito chiuso”. Cosa vuol dire? Praticamente esso è una conduttura che parte da un’unità, arriva nell’altra e poi torna nella prima unità di partenza. Una sorta di circuito ovale che però si chiude. Come mai c’è questo meccanismo?

Questo è la conduttura in cui passa il gas refrigerante che tramite il motore esterno e i compressori crea una reazione che permette di abbassare le temperature e quindi raffrescare. Esso è necessario persino quando si usa il condizionatore per il riscaldamento poiché, in questo caso, cambia la sua funzionalità e abbassa i componenti interni che si surriscaldano.

Una volta terminato il “montaggio” di un condizionatore è necessario caricare il gas o liquido refrigerante nel circuito e quindi provvedere al collaudo per valutare le prestazioni energetiche e di resa termica.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Gennaio 2024
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