Dal mare i salvadanai in plastica realizzati a Vedano Olona negli anni ’60. La scoperta di Archeoplastica
Enzo Suma, responsabile del progetto, realizza video sui social in cui fa vedere gli oggetti in plastica che raccoglie dalle spiagge per poi risalire all'epoca di produzione e all'azienda che li ha realizzati

Quando la plastica sulle spiagge racconta una storia. Così, grazie ai social network, torna in auge quella di un’azienda di Vedano Olona, la Fratelli Vesiglia, che produceva giocattoli per bambini.
La scoperta è in un post del progetto Archeoplastica, una pagina molto seguita su Facebook e Instagram, nato dall’idea di Enzo Suma che ha iniziato a raccontare le origini degli oggetti in plastica che trovava sulle spiagge.
In uno dei video realizzati recentemente mostra un salvadanaio in plastica simile ad altri che aveva già trovato su altre spiagge. Grazie all’aiuto delle migliaia di persone che seguono i suoi canali social è riuscito a risalire all’epoca in cui il prodotto è stato realizzato (gli anni ’60) e all’azienda che li aveva prodotti: la Fratelli Vesiglia appunto.
Si tratta dei milanesi Pietro e Gino Versiglia che realizzarono la prima macchina completamente pneumatica da estrusione-soffiaggio per corpi cavi in plastica. Grazie a questa innovazione riuscirono ad ampliare la loro piccola azienda quasi casalinga trasformandola in una grande fabbrica che ancora oggi ha sede a Vedano Olona, in via Venegono. Oggi l’azienda si chiama Verve e produce ancora oggetti in plastica di uso quotidiano.
I salvadanai sono stati riconosciuti da diversi utenti che ne hanno avuto uno in casa e si è scoperto che venivano regalati ai bambini delle scuole da un istituto bancario in una sorta di progetto educativo sul risparmio.
Il progetto di Archeoplastica (che nel frattempo è diventato anche un museo virtuale che potete vedere qui) è nato per sensibilizzare i cittadini sul problema dei rifiuti in mare e soprattutto dei prodotti realizzati con materiali non degradabili come la plastica. Mette in evidenza bottiglie, contenitori, giocattoli che hanno decine di anni e sensibilizza proprio sugli effetti a lungo termine che questi prodotti hanno sull’ecosistema marino in particolare.

Enzo Suma lavora da oltre 10 anni come guida naturalistica ad Ostuni (Br). È il fondatore di Millenari di Puglia, una realtà dell’alto Salento impegnata nella fruizione, nella valorizzazione del territorio, nell’educazione ambientale e anche nel volontariato naturalistico. Dal 2018 l’associazione è impegnata attivamente nella sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento da plastica e organizza diverse giornate di raccolta collettiva durante la quale partecipano decine di persone. Durante queste raccolte ha avuto l’idea del progetto, supportato dai tanti amici che l’hanno seguito in questi anni: «Sfruttare i tantissimi rifiuti spiaggiati che hanno anche più di cinquant’anni per portare l’osservatore a riflettere da un’altra prospettiva sul problema inquinamento plastica nel mare».
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