“E’ vita reale o è fantasia?“: in teatro a Varese esplode la QueenMania
Non un semplice concerto della tribute band dei Queen: narrazione, teatro, lirica e l’esplosione del ritmo
Una donna agile dall’abbigliamento sciolto ha chiamato a voce alta. Si è sentito bene, l’hanno visto tutti, una cosa non preparata: «Freddie!». Il cantante vestito di bianco attillato, baffi, capelli corti e braccia muscolose stava preparandosi a scendere le scale per tornare sul palco. «Freddie!». L’abbraccio, poi con due balzi l’artista ha riconquistato il posto suo fra gli applausi di un teatro rimasto per un attimo rapito, fra spettacolo e stupore.
E c’è chi ha capito, perché ha pensato: «E’ vita reale o è fantasia?». Naturalmente non si chiamava Freddie, il cantante venerdì sera al teatro di Varese, come Freddie Mercury, al secolo Farrokh Bulsara, voce dei Queen. Era Sonny Ensabella, vocalist di un gruppo che in una parola racchiude ciò a cui si è assistito: “QueenMania”; è la tribute band nata otto anni fa dalla passione di quattro musicisti professionisti approdati in città facendo segnare una data da tutto esaurita per la platea di Piazza Repubblica che ha seguito con trasporto lo spettacolo “Queenmania Rhapsody” (regia di Daniele Sala).
Dunque una specie di svarione collettivo e reale, vissuto dal vivo, e aggravato dall’eccessivo calore che alla fine della serata si respirava, in un clima al crescendo partito con un pubblico quasi timidino, da teatro, e appunto terminato con quello che ad andare avanti ancora qualche mezzora avrebbe preso le espressioni di quelle facce viste al Live Aid, 13 luglio 1985; una data che ha visto certamente l’esistenza in vita di gran parte di quanti hanno battuto le mani al ritmo dei grandi successi della band inglese capace di un rock pervasivo, dai toni toccanti per la dolcezza della lirica (cameo di Katia Ricciarelli per Barcelona), dai ritmi irresistibili di capolavori come We Are the Champions.
Eppure lo spettacolo parte come un cartone animato, una cosa che piace anche ai bambini, che li rapisce. Una storia dal sapore delle graphic novel scritta da Francesco Freyrie che si avvale della scena artistica teatrale (foto sopra) per lasciare incollati alla narrazione anche i più giovani. O magari chi i Queen non li conosce da fan ma li ha sempre ascoltati distrattamente alla radio, orecchiando e canticchiando i brani più famosi interpretati nello spettacolo da una voce somigliante a quella di Freddie sostenuta da una strepitosa capacità di maneggiare chitarra, basso e batteria. Lo spettacolo è riuscito tra vita reale e fantasia col solo appunto per le luci, in alcuni istanti forse troppo forti, che “sparavano“ verso il pubblico.
E poi è arrivata lei, Bohemian Rhapsody. Batticuore. Ciao, Freddie.
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