“I bianchi nuvoloni di agosto”, il libro di Giuseppe Bagnasco ci ricorda l’importanza di vivere con più lentezza
Edito dalla varesina Macchione, l'esordio dell'autore della Val Bormida racconta la vita tra mar e campagna dagli Anni 60 ad oggi "con un filo sentimentale e nostalgico"
Il ricordo di un mondo contadino ormai perduto, semplice, un modo di vivere essenziale scandito dal ritmo delle stagioni e di quello che esse offrono. Edito dalla varesina Macchione, I bianchi nuvoli di agosto è il libro d’esordio di Giuseppe Bagnasco, scrittore della Val Bormida che nel suo primo romanzo ripercorre in una narrazione che va dagli Anni ’60 ai giorni nostri, «con un filo sentimentale e nostalgico che lega le tappe della vita di Giuseppe, il protagonista».
Alla sua prima esperienza letteraria, l’autore racconta storie di vita dalle Langhe al ponente savonese, ricordando l’importanza di vivere con più lentezza.
I bianchi nuvoloni di agosto ha spunti autobiografici e si ispira a emozioni autentiche, ma prende in prestito dalla fantasia fatti e persone. L’ambientazione principale è quella della campagna piemontese, sul confine ligure, ad inizio Anni ’60; un paesaggio collinare, dove colori e sfumature si fondono su prati immensi che all’orizzonte si congiungono con il cielo. Giuseppe ha solo 10 anni e trascorre l’estate nella cascina dei nonni, dove gioca con la natura e impara a vivere con i suoi ritmi. Con la dipartita del nonno materno conosce per la prima volta il “non esserci più”.
La vita scorre e corre e, quando si è molto giovani, malgrado tutto, è facile raggiungere la felicità, anche vivendo in modo essenziale. Giuseppe cresce, “scende” al mare, in collegio, dove incontra persone che lo aiuteranno a diventare l’uomo che, il giorno del suo cinquantesimo compleanno, si ritrova davanti a una torta che gli ricorda un traguardo che non gli appartiene: 50 anni non se li sente proprio. Allora cerca nei meandri del cuore ciò che ha vissuto e tutti quegli affetti che ha perso durante il percorso di vita. Ne sente forte la nostalgia ora, dopo una vita vissuta freneticamente, ad alta velocità, tra famiglia e lavoro, senza il tempo di soffermarsi sulle cose, su quelle felici come su quelle tristi. Giuseppe si accorge di essersi dimenticato delle persone che sono state importanti per lui, mentre la vita scivolava e lui era sempre affannosamente impegnato nel vortice della quotidianità che, giorno dopo giorno, aveva eroso i sentimenti e il ricordo.
Giuseppe Bagnasco non è uno scrittore professionista, anzi, «ho iniziato a scrivere perché sentivo l’esigenza di dare una forma a certe emozioni che albergavano dentro me – racconta l’autore -. Le ho messe nero su bianco per me stesso, per poi rendermi conto che avevo scritto una storia che poteva diventare un libro. Finita l’opera ho stampato diverse copie per parenti e amici. È piaciuto e sono stato esortato a cercare un editore che lo pubblicasse. Dopo un lavoro di rifinitura e revisione, è nato così il libro “I bianchi nuvoloni di agosto”, edito da Macchione Editore, pubblicato a novembre 2021 disponibile sia sul web che in libreria».
A proposito del titolo romanzo, invece, Bagnasco spiega invece che «Fin da bambino Giuseppe pensava che le ‘anime bianche’, le persone care che purtroppo mancano al nostro affetto, una volta salite in cielo’ andassero a nascondersi dietro ai nuvoloni bianchi, per continuare a seguirci a distanza. Proprio quei nuvoloni che quando si formano nel cielo azzurro estivo, possono sembrare minacciosi, non fanno più paura se pensi che dietro c’è chi ti ha amato, chi non vuoi dimenticare, che solo il ricordo ti scalda per sempre il cuore».
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