Il nostro Gigi Riva: i ricordi speciali per “Rombo di Tuono”

Tra i tantissimi omaggi verso il celebre bomber di Leggiuno ci sono alcune testimonianze firmate da Silvio Papini, Claudio Del Frate, Fausto Brianza, Raffaele Nurra, Carlo Sandrin

gigi riva silvio papini archivio stadio masnago 1974

In tanti stanno ricordando Gigi Riva in queste ore. Foto, aneddoti, storie: ne abbiamo scelte alcune particolarmente significative. La pagina sarà aggiornata nel corso della giornata.

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Gigi Riva, le prime pagine dei giornali 4 di 14

A CAGLIARI, AL RISTORANTE, PARLANDO IN DIALETTO VARESOTTO
di Silvio Papini
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Tra me e Gigi ci sono sei anni di differenza, io sono del ’50 e lui del ’44. Siamo entrambi di Leggiuno e ci siamo conosciuti da ragazzi, lui già più grande e io poco più che bambino. Poi Gigi è andato via presto ma nel corso degli anni ci siamo incontrati nuovamente quando sono diventato un calciatore, anche se ovviamente è impossibile paragonarmi a lui da questo punto di vista. Ho avuto la fortuna di incontrarlo sul campo, anche. Capitò a Masnago, lui con la Nazionale e io con la squadra giovanile del Varese (foto di apertura) in una amichevole con gli Azzurri, una volta ci affrontammo a Cagliari in amichevole quando giocavo nell’Imperia. Ma forse il ricordo più simpatico risale a una volta che andai a trovarlo proprio a Cagliari: Gigi mi accolse in modo fraterno, mi portò in giro presentandomi come calciatore parlando in dialetto varesotto. «L’è anca lü un giugadur fort, l’è ‘n manzin tant me mi» (è anche lui un giocatore forte, è un mancino come me) raccontava ai suoi straniti interlocutori sardi facendomi arrossire. E poi andammo al ristorante di pesce: «Va adasi» mi diceva quando iniziai ad abbuffarmi con i primi antipasti di pesce. «Mo’ cumincium a mangià»: con lui al tavolo arrivarono almeno dieci portate. Ma era la prassi per uno come lui, schivo e di cuore, ma idolo di una regione intera.

LA TRAVERSA DEL PRETE CONTINUAVA A TREMARE

di Carlo Sandrin
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Il mio vicino Pinuccio idraulico, al campetto, ci giocava con Gigi. Pinuccio, quando faceva scuro, tornava a casa ma il Gigi no. Gigi restava a “tirare” fino al buio. La mattina dopo era di nuovo lì al campetto del prete a Caravate e tirava cannonate. Poi andò a Laveno ma la traversa del prete continuava a tremare.
Grazie Gigi e grazie Pinuccio idraulico.

QUEL GOL (DI DESTRO) CHE CACCIÒ IL VARESE DALLA SERIE A
di Claudio Del Frate

 Nel campionato di serie A 1974-75, diciannovesima giornata il Cagliari vinse a Varese 1-0 con gol di Riva. Due particolarità: quella sconfitta chiuse di fatto le speranze di salvezza del Varese (che mai più è tornato in serie A da allora), la seconda è che quel giorno Riva segno uno dei suoi pochissimi gol… di destro! «Prima di tirare ho guardato la Madonna del Sacro Monte!» mi confessò in una intervista che gli feci (per tutt’altro argomento) una decina di anni fa. E proprio quella porta, quella Nord verso il Borgo, è stata più volte perforata dal Gigi cagliaritano. (A seguire il servizio della Domenica Sportiva)

“DI CHI È LA MACCHINA TARGATA VARESE?”
di Fausto Brianza

Ho conosciuto Riva e sono stato a cena con lui (solo noi due) un fine gennaio di tanti anni fa, presso l’hotel ristorante Is Morus, dove alloggiavo, a Santa Margherita Pula. Era appena uscito dal vicino Golf di Is Molas, dove si recava a giocare appena riusciva ed entrò al ristorante che ben conosceva, per chiedere a chi appartenesse una delle tre macchine fuori parcheggiate, ma l’unica con la targa “VA”. Il maître mi indicò e lui venne verso il mio tavolo, io non mi sono mai interessato di calcio e non sapevo chi fosse. Si presentò (“buonasera, sono Gigi Riva”) e mi chiese se ero di Varese. Rimasi un momento in silenzio, non sapendo cosa dire e a quel punto lo riconobbi, mi alzai e mi presentai. Mi chiese se poteva sedersi con me al tavolo ovviamente ottenendo un mio deciso assenso, mi disse subito che ci dovevamo dare del tu.

murale orgosolo gigi riva
(il murale di Orgosolo dedicato a Gigi Riva | foto G. Esempio)

Abbiamo cenato assieme ed è stata una serata divertente, decisamente fuori programma, protrattasi poi nel salotto del ristorante ben oltre la mezzanotte, parlando di Varesotto, Sardegna e mio lavoro, senza minimamente toccare l’argomento calcio. Gigi non era nel modo più assoluto “antipatico” ma invece uomo semplice, di compagnia e molto gentile. Mi disse di esser stato contento di aver trascorso una serata diversa incontrando un “paesano”, difficile da vedere in quel periodo a quelle latitudini ma soprattutto uno che alla sua professione poco o nulla si interessava, uno che non lo “obbligava” a discorrere solo di calcio. Alla fine non vi fu nessuna possibilità che potessi pagare il conto, bastò un suo cenno ai camerieri. Ci salutammo come se fossimo stati due amici.

maglia gigi riva cagliari calcio raffaele nurra
La maglia conservata da Raffaele Nurra

“NIENTE SOLDI: QUELLA MAGLIA PUÒ BASTARE”
di Raffaele Nurra

Un ragazzino, come tanti. Innamorato del calcio e degli idoli del tempo. Ognuno se ne sceglieva uno. Mazzola, Rivera, Zoff. Boninsegna, Prati… Le scelte erano abbastanza casuali. Ma quando sei figlio di sardi la tua scelta è obbligata: Gigi Riva! Non esiste altro che Rombo di Tuono.  E se poi, per un caso fortuito, quando hai 8 anni, quel Cagliari vince lo scudetto e si laurea Campione d’Italia con Gigi Riva Capocannoniere che puoi fare? Gioire e prendere carta e penna e, con quella grafia incerta di bambino, scrivere alla società e a Rombo di Tuono perché ti spieghi come si fa a diventare come lui.
Fin qui tutto normale… la sorpresa sta nel ricevere una risposta: “Il Cagliari Campione d’Italia saluta e ringrazia i suoi tifosi”. Un cartoncino con le foto e gli autografi di tutti i giocatori. Rombo di Tuono non ti ha detto come si fa a diventare come lui…. ma quella risposta basta e avanza e fa di quel ragazzino la persona più felice del mondo.

Gli anni passano, le passioni mutano, quel ragazzino non gioca più a pallone e si dedica al mezzofondo prima e alla musica dopo… con alterne fortune. Lo studio e la vita lo conducono lontano dai campi di calcio e l’architettura lo rapisce… diventa Architetto!
Ma quel legame con l’Isola rimane… “su sambene no est abba” direbbe suo nonno! Qualche anno fa, pochi, vince un bando di gara e ridisegna Piazza Ingrao a Cagliari. Poi si occupa della rigenerazione e trasformazione di alcuni fari in luxury hotel. Ha la fortuna, infine, di mettere “piedi e mani” alla base nautica di Luna Rossa.
Impara insomma a conoscere la città e alfine presenta una proposta sull’area che un tempo ospitava l’Amsicora, lo storico stadio del Cagliari. Quello stadio che ha visto “Casteddu” Campione d’Italia. Ottiene una consulenza dal Cagliari Calcio…. e quale pagamento, per amore di quella terra e di quel popolo, memore dell’insegnamento di un altro varesino, non chiede soldi.
Chiede quale compenso una maglia originale di quel Cagliari… la maglia numero 11. La maglia di un varesino, di un Uomo di lago che ha amato la Sardegna più dei sardi. La maglia di un Uomo che ha rifiutato i soldi facendo prevalere l’amore verso una terra e verso un popolo. Quella maglia la vedete qui in fotografia… perché quel ragazzino di un tempo sono io.

GIGI E IL POSTER DI MEXICO 70 AUTOGRAFATO DALLA NAZIONALE
di Marco Natola

Gigi Riva e quel dono strepitoso: il poster di Mexico 70 autografato dalla Nazionale

QUANDO GIGI RIVA FACEVA L’OPERAIO A LEGNANO

Quando Gigi Riva faceva l’operaio alla Scarpa&Colombo a Legnano

LA “SUA” LEGGIUNO RENDE ONORE A GIGI RIVA

Leggiuno ricorda Gigi Riva: “Saremo al funerale e intitoleremo a lui il campo sportivo”

UNA CANZONE E LA SORELLA FAUSTA
di Checco Pellicini

Checco Pellicini ricorda il suo incontro con Gigi Riva: «Complici una canzone e la sorella Fausta»

CON LA LAMBRETTA TRA UN TORNEO E L’ALTRO
di Guelfo Ravani

Di corsa sulla Lambretta tra un torneo e l’altro. Gigi Riva il ragazzino affamato di calcio

LA MAGLIA CHE AMO DI PIU’
di Paolo Grechi 

“La maglia di Gigi Riva è tra quelle che amo di più, i suoi valori sono un esempio”

QUANDO ATTERRO A MALPENSA SENTO ARIA DI CASA
di Marco Tajé

Amarcord Gigi Riva: “Quando atterro a Malpensa, sento aria di casa e vengo a Legnano”

LE PRIME SCARPE DI GIGI
di Massimo Nicora

“Le prime scarpe di Gigi Riva? Le comprò un cazzaghese”

ERA IL PIU’ GIOVANE E IL PIU’ BRAVO DI TUTTI
di Riccardo Talarini

Riccardo Talarini e l’esordio nel Legnano calcio insieme a Gigi Riva: “Era il più giovane e il più bravo di tutti”

DALL’ARCHIVIO DI VARESENEWS, VERBANONEWS, LEGNANONEWS

Quando Gigi Riva era un bambino prodigio

Legnano Calcio e 110 anni di storia: Gigi Riva, “ul furzelina” diventato “Rombo di tuono”

Gigi Riva insignito della Rosa Camuna

di
Pubblicato il 23 Gennaio 2024
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