Il prefetto si insedia a Sesto Calende, sarà lui a decidere il luogo della moschea
Salvatore Pasquariello "commissario ad acta" per l'individuazione dell'area dove sorgerà la moschea. A giugno il consiglio comunale bocciò la proposta del sindaco Buzzi, risultando inadempiente alla Sentenza di stato dopo circa 10 anni di contenziosi legali con l'Associazione islamica ticinese
Dopo la nomina da parte del Tar della Lombardia dello scorso dicembre, Salvatore Pasquariello si insedia ufficialmente a Sesto Calende come commissario ad acta per decidere la posizione della “moschea” (anche se sarebbe più opportuno parlare di “luogo di culto islamico”), edificio che sarà realizzato, a sue spese, dall’Associazione Islamica Ticinese.
Spetterà dunque al prefetto della Provincia di Varese la localizzazione di un’area per il culto islamico e l’adempimento della Sentenza del Consiglio di Stato non ottemperata dall’amministrazione comunale. Nel consiglio di giugno la maggioranza politica sestese (La Lega della Libertà guida Sesto Calende con i simboli di Lega e Forza Italia) aveva infatti votato contro l’area individuata dal sindaco Giovanni Buzzi e dall’ufficio tecnico, bloccando l’iter di una questione aperta da più di una decina di anni e passata attraverso diversi gradi di giudizio. Fin dall’insediamento al governo cittadino nel 2009, il gruppo di centrodestra ha sempre ribadito la propria contrarierà alla costruzione di una moschea, perdendo tuttavia i diversi contenziosi legali con l’associazione mussulmana, oggi attiva a Castelletto Ticino. «Una battaglia non contro il popolo mussulmano – ha recentemente motivato l’ex sindaco e capogruppo Marco Colombo – ma contro chi, la miope e ottusa sinistra, vorrebbe rendere la città una piccola Kabul».
Anche se la località scelta da Buzzi, nella periferica zona industriale de La Quadra (dove sorgeranno sicuramente gli orti urbani), non era piaciuta alla lista, per il Prefetto il progetto di localizzazione preliminare rimane ancora “candidabile” nel novero di proposte, circa 10, individuate dall’amministrazione prima del voto, negativo, in consiglio comunale.
Secondo la legge, i tempi a disposizione di Pasquariello per porre fine a questa complicata fase della vicenda è di 60 giorni «affinché si sostituisca all’Amministrazione inadempiente», così si legge nel verbale del Prefetto (firmato il 16 gennaio), documento che «invita l’amministrazione a mettere a disposizione la documentazione in proprio possesso».
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