“Il presidente Esg”, dalla regola benedettina all’Agenda Onu 2030
Il libro di Riccardo Comerio presidente della Ercole Comerio spa di Busto Arsizio è un kit di primo soccorso per chi è a capo di un'organizzazione e deve agire in un contesto di sostenibilità

“Il manuale del presidente Esg” è un titolo tutt’altro che ironico. Il libro di Riccardo Comerio (foto sopra), imprenditore e presidente della Ercole Comerio spa di Busto Arsizio, è un sorta di kit di primo soccorso, pensato e scritto dopo l’esperienza ai vertici dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, oggi Confindustria Varese.
L’acronimo Esg sta ad indicare Environmental, Social e Governance, vale a dire ambientale, sociale e di governance, i tre criteri fondamentali utilizzati per verificare, misurare, controllare e sostenere l’impegno in termini di sostenibilità di un’impresa o di una organizzazione.
Il presidente, sia esso a capo di un’associazione, di una società o di un ente, secondo Comerio, non solo deve sapersi muovere in un contesto di sostenibilità ma deve essere d’esempio per gli altri, tenendo ben presente nel suo agire quotidiano i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda Onu 2030 che stimoleranno nei prossimi anni interventi in aree di importanza cruciale per l’umanità.
ESSERE PRESIDENTE DONNA
Per rispettare il quinto obiettivo dell’agenda, denominato “Gender equality”, l’autore fa aprire le testimonianze, su cosa significhi essere un presidente Esg, a Giovanna Ricuperati, premio “Marisa Bellisario”, imprenditrice e dal 2022 presidente di Confindustria Bergamo, l’unica donna presidente nel sistema confindustriale lombardo. Una testimonianza interessante perché entra nella dinamica del rapporto tra maschile e femminile nella gestione dei ruoli nei tavoli istituzionali.
I VALORI, IL TERRITORIO E LA PERSONA
Comerio pesca nella sua recente esperienza nell’associazionismo coinvolgendo l’attuale presidente di Confindustria Roberto Grassi sul tema delle società benefit e Mauro Vitiello, ex presidente del Gruppo giovani di Univa e presidente in carica della Camera di Commercio di Varese. Quest’ultimo impegnato anche come imprenditore nella transizione digitale e ambientale ha una visone “olistica” rispetto al territorio a partire dagli aspetti valoriali declinati nel rapporto con i collaboratori e i portatori di interesse.
E ancora, la storia di Mariavittoria Rava che dopo la morte della sorella Francesca ha dato vita alla Fondazione Francesca Rava di cui è presidente per sostenere l’infanzia e l’adolescenza in condizioni di disagio, le mamme e le donne fragili. «Fare del bene fa stare bene» scrive la presidente della fondazione. Il mutuo aiuto è dunque fondamentale per la sua capacità di rigenerare forze e persone.
LA SPIRITUALITÀ È SEMPRE PRESENTE
In questo manuale c’è molto spazio per la spiritualità. Tantissime le citazionI: da San Francesco a Don Lorenzo Milani, da Padre Pio a Papa Benedetto XVI, dal Dalai Lama a Papa Francesco fino a San Benedetto da Norcia. Non si può non menzionare madre Maria Cecilia Borrelli, dal 2004 madre Badessa del monastero Benedettino di San Giuliano a Fermo nelle Marche. Una persona speciale che Comerio considera ormai di famiglia. «Per San Benedetto – spiega Madre Cecilia – curare la natura è uno stile di vita, tutelare l’ambiente significa generare una nuova consapevolezza che crea armonia fra il creato e l’essere umano».
I MONACI BENEDETTINI ANTICIPANO L’AGENDA ONU
E quando si parla di San Benedetto non si può non coinvolgere Massimo Folador, docente di Business Ethics alla Liuc Business school di Castellanza che alla regola benedettina ha dedicato numerosi libri di successo. Ma cosa c’entra l’Agenda Onu 2030 con la regola benedettina? Secondo lo studioso, «una riflessione in questo senso si può fare rispetto ai valori e alle scelte che i monaci e le loro comunità hanno attuato lungo i secoli per essere sostenibili e, senza volerlo, per anticipare una strategia che oggi i 17 sdgs dell’Onu ampliano a livello universale, avendo sempre come finalità ultima la promozione integrale della persona e delle sue relazioni e la salvaguardia del piantea in tutte le sue dimensioni. Un rispetto per e tra le persone che non è fine a se stesso ma ha origini valoriali e, nel contempo, è mosso da necessità di far durare nel tempo un’impresa, qualsiasi impresa».
ATTENZIONE AL GREENWASHING
Comerio affronta anche i temi dei modelli comportamentali e sociali con una serie di consigli preziosi per un presidente che vuole essere sostenibile, compresa l’importanza del dress code in determinati contesti, perché in alcuni casi la forma è sostanza. Comerio, a proposito di prodotti tessili chiama in causa Marino Vago, ex presidente di Univa e componente del comitato di presidenza del Sistema moda Italia. Secondo L’imprenditore, il vero cambio di paradigma è il seguente: «Se è vero come è vero che ciò che è misurato è un fatto e che ciò che non è misurato è un’opinione si rende indispensabile poter valutare come un prodotto è realizzato».
Un tema delicatissimo che evidenzia il rischio continuo dell’ enorme differenza che c’è tra ciò che si dichiara e ciò che si fa, ovvero il greenwashing.
Dalla crisi usciremo migliori solo se avremo cura della “casa comune”
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