Il presidente Mattarella cita nel giorno della Memoria il sacrifico dell’eroe varesino Calogero Marrone

Tra gli ottocento Giusti tra le Nazioni d'Italia, la più alta carica dello Stato ha citato il capo dell'anagrafe morto a Dachau nel suo discorso in occasione della giornata della Memoria 2024

calogero marrone

Non fa parte dei nomi più conosciuti, come Giorgio Perlasca o Gino Bartali: ma tra gli ottocento Giusti tra le Nazioni italiani, persone che hanno dato la vita per salvare le persone perseguitate durante  la persecuzione nazista e fascista, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso in occasione della giornata della Memoria 2024, ha voluto citare anche il varesino Calogero Marrone. “Capufficio dell’anagrafe a Varese” come l’ha semplicemente definito, insieme ad altri cinque “eroi semplici” come lui, il cui sacrificio merita ora il ricordo della più alta carica della Repubblica.

Calogero Marrone, un eroe dimenticato

«Nel buio più fitto, nella lunga e oscura notte dell’umanità, prendendo a prestito un’immagine di Elie Wiesel, tante piccole fiammelle hanno indicato una strada diversa dall’odio e dalla oppressione –  ha detto Mattarella – Sono stati i “Giusti”, secondo una terminologia cara al popolo ebraico perseguitato. Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista. Un lungo elenco di nomi, quasi ottocento – come abbiamo ascoltato – quelli finora accertati in Italia, una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità. Persone tra le più disparate: donne e uomini, laici e religiosi, partigiani, appartenenti alle forze dell’ordine, funzionari dello Stato, intellettuali, contadini. Accomunati dal coraggio, dalla rivolta contro la crudeltà, dal senso di umanità.  C’è chi ha nascosto e protetto, chi ha falsificato documenti e liste, chi ha aiutato a espatriare. Migliaia di gesti, grandi e piccoli, di ribellione contro il conformismo e contro l’ideologia imperante».

Il presidente poi prosegue: «Abbiamo ricordato quest’oggi qualche nome: da Giorgio Perlasca a Gino Bartali e gli altri che, nel video e nelle letture, sono stati riproposti alla nostra riconoscenza. Desidero citarne alcuni altri che hanno condiviso il tragico destino della deportazione delle persone che hanno tentato di salvare. Odoardo Focherini, amministratore del giornale cattolico Avvenire d’Italia; Torquato Fraccon, partigiano, morto a Dachau insieme al figlio; il domenicano, padre Giuseppe Girotti; Calogero Marrone, capo ufficio anagrafe del comune di Varese, Giovanni Palatucci, reggente della questura di Fiume; Andrea Schivo, agente di custodia nel carcere San Vittore di Milano. Scoperti e arrestati dai nazifascisti hanno concluso la vita nei lager tedeschi. Di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, tutte queste persone non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove. Hanno sconfitto, innanzitutto dentro loro stessi, la paura, l’inerzia complice, l’indifferenza che, come ci ricorda spesso Liliana Segre – cui rivolgo un pensiero affettuoso a ottant’anni della sua deportazione –  è la più perniciosa delle colpe. I “Giusti” hanno dimostrato, a rischio della propria vita e di quella delle loro famiglie, che il senso di umanità, se rettamente coltivato, resiste in ogni condizione e supera persino i confini del tempo e della morte. Ci hanno insegnato, anche di fronte a tragedie immani, il valore salvifico dei gesti di coraggiosa solidarietà. Perché, per ripetere anch’io questa mattina il celebre detto del Talmud, “chi salva una vita salva il mondo intero”».

(Qui l’intero discorso del presidente della Repubblica)

LA CERIMONIA AL QUIRINALE

La cerimonia che ha nominato Marrone si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la celebrazione del “Giorno della Memoria” 2024 è stata dedicata infatti a “I Giusti tra le Nazioni”,  è stata aperta da un filmato a cura di RaiStoria e ha visto gli interventi della Presidente del Gruppo di lavoro Memoriali e Musei dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), Simonetta Della Seta, della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

All’incontro erano presenti il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Augusto Barbera e rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle Associazioni degli ex internati e deportati, della Comunità ebraica, autorità politiche, civili e militari.

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Pubblicato il 26 Gennaio 2024
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