La buona prassi di Tusciaweb per la cronaca di giudiziaria: “Ricordare ai lettori la presunzione di innocenza”
Lo racconta il direttore del quotidiano viterbese nella newsletter Charlie de "Il Post": "Da cinque anni chiudiamo i pezzi che riguardano persone indagate o a processo ricordando la presunzione di innocenza"
Cronaca giudiziaria e garanzie costituzionali dei cittadini, come conciliare i diritti di tutti? Il tema è uno dei più dibattuti negli ultimi anni sia in ambito politico che in ambito giornalistico e alcuni effetti li stiamo vedendo con l’introduzione della riforma Cartabia (che delega solo il Procuratore della Repubblica ad autorizzare il rilascio di informazioni alla stampa) mentre altri arriveranno con l’approvazione alla Camera dei Deputati dell’emendamento Costa che modifica l’articolo 114 del codice di procedura penale riguardo al divieto di pubblicazione di atti e immagini (ve ne abbiamo parlato qui)
In un periodo storico particolare per il giornalismo come quello che stiamo vivendo, un buon esempio da seguire è quello che segnala la newsletter “Charlie”, realizzata dal quotidiano online “Il Post”, diretto da Luca Sofri. Questa settimana racconta della buona prassi introdotta da Tusciaweb, un giornale locale online fondato e diretto da Carlo Galeotti: in coda a ogni articolo dedicato a indagini, accuse, arresti, il sito di news della provincia di Viterbo pubblica un testo di poche righe che ricorda ai lettori il principio della presunzione di innocenza:
«Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”».
L’idea di Carlo Galeotti, giornalista di 65 anni originario di Viterbo, risale a 5 anni fa e da allora questa formula chiude ogni articolo di cronaca giudiziaria pubblicato sul giornale. Una scelta di coraggio, che denota una sensibilità giuridica e ricorda una garanzia costituzionale e cioè, per dirla con le parole del direttore di Tusciaweb a Charlie «che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti. La mettiamo in ogni articolo in cui c’è qualche indagato con nome e cognome. I diritti di ciascun cittadino sono i diritti di tutti».
Galeotti, che ha fondato Tusciaweb nel 2003, è una vecchia conoscenza di Varesenews anzi, è uno dei fondatori del nostro quotidiano. Così racconta la sua storia a “Il Post”: «Per motivi personali mi spostai a Varese dove cominciai a interessarmi al web e dove, insieme ad altre persone, fondammo VareseNews, che esiste ancora oggi, è tra i principali giornali online locali d’Italia ed è diretto dal mio compagno di liceo Marco Giovannelli. Poi tornai di nuovo a Viterbo dove fondai Tusciaweb: arriviamo anche in parte dell’Umbria, a Roma, Civitavecchia, Grosseto. Aggiungiamo una cronaca nazionale e internazionale che non può competere ovviamente con quella, per esempio, di Repubblica, ma raccontiamo le notizie essenziali che potrebbero essere utili al lettore. Non siamo registrati ad Audiweb, ma i dati di Google Analytics dicono che raggiungiamo circa 100 mila visitatori unici giornalieri, e in un mese oltre 500 mila».
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