La gioeubia a Gallarate per mille persone, si entra con biglietto (gratuito)
La necessità di rispettare le norme di sicurezza impone un numero massimo. Prevista anche la diretta online
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«Ci rendiamo conto che la gioubia è una delle manifestazioni più importanti della tradizione locale» precisa il presidente Pro Loco Vittorio Pizzolato «ma per evitare qualsiasi rischio per la sicurezza dei cittadini, ci siamo visti costretti a contingentare gli ingressi in un numero massimo di mille presenti per l’evento di giovedì sera, 25 gennaio 2024».
L’associazione di Vicolo del Gambero precisa che il numero è stato stabilito a seguito della relazione del piano “Safety and Security”, redatto nel rispetto dei termini di legge, sulla base della possibilità di accoglienza del campo sportivo dell’oratorio di Arnate, dove è previsto il rogo.
Ai partecipanti sarà, dunque, consegnato un biglietto d’ingresso gratuito fino ad un massimo di mille ingressi.
«Chiediamo comprensione ai gallaratesi poiché la normativa non dipende da noi e soprattutto perché come associazione organizzatrice è nostra responsabilità, penale e civile, garantire il rispetto della legge » conclude Pizzolato.
I biglietti non sono in vendita prima: di fatto basterà presentarsi per tempo e ritirarlo al momento dell’ingresso nell’area cintata che ospita l’evento.
Questo non fermerà la bella tradizione e la risottata sarà servita alle ore 20:00, mentre il falò sarà acceso per le 21:00. Per consentire a tutti di godere dello spettacolo di buon auspicio del falò sarà predisposta la diretta del rogo sulla pagina facebook di Pro Loco, qui.
«Siamo amareggiati» dice ancora Pizzolato. «Negli anni è diventato sempre più difficile gestire le cose, per fortuna l’oratorio consente di ospitarlo ma bisogna farlo in sicurezza». Negli anni Arnate è infatti diventata la sede più frequentata, anche per la presenza dei volontari che allestiscono con fatica il fantoccio. Mentre la Pro Loco, dal punto di vista organizzativo, si fa carico appunto delle pratiche di sicurezza, una procedura divenuta più stringente dopo i fatti di piazza San Carlo a Torino nel 2017.
Non è l’unico fronte “legale” che sta mettendo in difficoltà i falò di fine inverno, nell’Alto Milanese un falò è stato cancellato per “materiale non idoneo” nella catasta.
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