La Lombardia smantella il sistema delle cooperative di medici: oltre le aspettative il bando per la chiamata diretta
L'assessore regionale Bertolaso esulta: "Un successo" . Oltre 850 le domande arrivate per soddisfare un fabbisogno di 235 specialisti in medicina d'emergenza e urgenza. Buona anche la risposta al bando della Sette Laghi, una decina le domande arrivate
Scommessa vinta da Regione Lombardia che ha deciso di estromettere le cooperative dal sistema sanitario pubblico.Il bando indetto per reclutare direttamente medici ha raccolto la disponibilità di oltre 850 specialisti.
«Un successo – ha commentato l’assessore al Welfare Guido Bertolaso che ha ribadito la correttezza di una misura – consideriamo immorale e ignobile vedere medici con gli stipendi molto bassi e ingiusti accanto a medici che per 12 ore di lavoro potessero guadagnare 1.500 euro».
La necessità evidenziata da regione era di 235 medici con specialità Anestesia, Rianimazione, Terapia intensiva e del dolore, specialisti in Medicina d’emergenza urgenza: « Abbiamo ricevuto 851 domande. Possiamo considerarlo, da questo punto di vista, un grande successo» ha commentato Guido Bertolaso.
L’assessore aveva annunciato, nel dicembre scorso, la volontà di anticipare l’applicazione della normativa nazionale, per eliminare la mediazione delle cooperative e tornare a gestire direttamente la convocazione degli specialisti, controllandone così anche il rispetto dei riposi tra un turno e l’altro.
Bertolaso ha fatto il caso di medici che «in 2-3 giorni, senza preoccuparsi dei livelli di stanchezza, stress e rischi di possibile distrazione, si guadagnano quei 5-6 mila euro che poi gli permettono per il resto del mese di fare altro. Questo può accadere in situazioni di libero mercato, in strutture che però non possono essere quelle pubbliche».
Il bando regionale prevede che i singoli specialisti poi vengano contattati dalle aziende ospedaliere che hanno necessità di coprire turni di Pronto soccorso: il contratto libero professionale verrà stipulato tra l’azienda stessa e il professionista che entra così nell’organizzazione dello stesso PS.
Il risultato positivo va ad aggiungersi alla chiamata diretta promossa dalla Sette Laghi a cui ha risposto, fino a oggi, una decina di specialisti. Si tratta di medici con contratto libero professionale che saranno coinvolti nell’organizzazione dei turni nei pronto soccorso periferici eliminando, dal prossimo febbraio, le cooperative.
Ai primi di febbraio scadranno alcune cooperative e Areu sta già verificando le domande pervenute e iniziando le procedure di selezione: « Subentreranno ai ‘gettonisti’ – ha continuato Bertolaso – i medici che si sono detti disponibili a ‘tornare’ a casa e che oggi hanno capito che stiamo ridisegnando la sanità pubblica. Con il ministro Schillaci siamo d’accordo che saranno rivisti anche gli stipendi di coloro che gli ospedali non li hanno mai lasciati».
“PRONTI A DENUNCIARE LE COOPERATIVE CHE IMPONGONO CONTRATTI CON PENALI PESANTISSIME”
Bertolaso ha fatto anche un affondo, sulle cooperative che prevedono contratti con penali “pesantissime per chi avesse lasciato la cooperativa e fosse andato a lavorare negli stessi ospedali dove magari avevano lavorato da gettonisti. Non è assolutamente legale, tanto è vero che siamo pronti a denunciare tutti quelli che pensano di andare avanti con questo genere di procedura».
Nei prossimi giorni, Regione Lombardia aprirà bandi anche per altre specialità perché servono “pediatri e psichiatri, in particolare, anche se con numeri decisamente inferiori”.
«Diciamo a chiare lettere che qualsiasi penale prevista nei contratti che i contrattisti avevano firmato in passato con le cooperative non ha assolutamente alcun valore giuridico e legale. Noi tuteleremo coloro i quali decideranno di tornare ‘a casa’, nel caso in cui le cooperative volessero rivalersi da un punto di vista giuridico o quello che sia. Quindi quelli che decidono di correre questa sfida saranno completamente tutelati e protetti rispetto al lavoro che dovranno fare».
I COMMENTI
«Il M5s è stata la prima forza politica a mettere il Consiglio regionale di fronte ai problemi che stava causando negli ospedali, il sempre più diffuso ricorso ai medici a gettone – ha commentato la Consigliera regionale M5s Lombardia Paola Pizzighini – Non possiamo quindi che accogliere positivamente le parole di Bertolaso e il tentativo di Regione Lombardia di regolarizzare il caos che avevano lasciato si creasse all’interno delle strutture pubbliche. Il problema è che troppo spesso gli annunci della Giunta non hanno avuto seguito nella realtà quotidiana dei cittadini. Vedi quanto successo con le liste d’attesa, ancora infinite, e con le Case della Comunità, dove mancano medici e servizi. Vigileremo affinché quelle sui “gettonisti” non restino parole».
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Era cosi’ facile e semplice! Tanto meglio cosi! Bisognerebbe sapere chi e’ stato il “mago” e a quali condizioni aveva ideato questa “gabola”.