L’ospedale di comunità di Somma apre ai pazienti segnalati dai medici di medicina generale
Il direttore sociosanitario della Valle Olona ha incontrato un primo gruppo di medici di famiglia per illustrare le modalità di attivazione del ricovero
L’ospedale di comunità di Somma Lombardo è pronto ad accogliere i pazienti in arrivo dal territorio su segnalazione dei medici di medicina generale.
L’azienda ospedaliera Valle Olona ha avviato una serie di incontri con i curanti per chiarire le modalità di attivazione del ricovero nel presidio a prevalente gestione infermieristica: « Tra le mie priorità – ha spiegato il Direttore Socio Sanitario di ASST Valle Olona, Dott. John Tremamondo – c’è l’integrazione tra i medici di medicina generale e i medici ospedalieri, così da poter ottimizzare al meglio i macroprocessi legati proprio all’afflusso di pazienti verso gli ospedali di comunità. L’obiettivo è quello di evitare, quanto più possibile, i ricoveri inadeguati e supportare l’assistenza a pazienti con condizioni di salute complesse».
Ventidue pazienti in un mese: l’ospedale di comunità di Somma Lombardo promosso a pieni voti
Il direttore sanitario, assistito dal Direttore del Distretto di Gallarate e Somma Lombardo, Dott. Iametti, e dal Responsabile Clinico dell’Ospedale di Comunità Dott.ssa Piperno, ha illustrato l’esperienza del primo anno di apertura. In tutto sono stati 121 i pazienti ricoverati con una degenza media di 17 giorni. In futuro, i letti dovranno essere ampliati, per arrivare a 20 letti nella struttura accolta all’interno dell’ospedale Bellini a cui si aggiungeranno altri 20 posti nella sede di via Fuser dove sono da poco partiti lavori di ristrutturazione.
Nell’Ospedale di Comunità possono essere accolti quei pazienti fragili e cronici provenienti dal domicilio a causa della presenza di riacutizzazione di condizione clinica, ma anche pazienti provenienti da struttura ospedaliera – clinicamente dimissibili – ma con condizioni richiedenti assistenza infermieristica continuativa, oltre a pazienti che necessitano di interventi di affiancamento, educazione e addestramento prima del ritorno al domicilio.
La gestione e le attività sono basate su un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, in cui sono assicurate collaborazione e integrazione delle diverse competenze (medico, infermiere di famiglia, fisioterapista, assistente sociale) e il costante coinvolgimento del paziente e della famiglia.
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