Mannion dal biancorosso all’azzurro: Pozzecco lo convoca per le qualificazioni europee
Il play della Openjobmetis torna in Nazionale dopo un anno: è nel gruppo dei 15 giocatori chiamati per il raduno di Pesaro e le partite contro Turchia e Ungheria
Nico Mannion torna in Nazionale. L’eccellente impatto del playmaker sulla Openjobmetis e, di riflesso, sul campionato di Serie A ha subito convinto anche il commissario tecnico della Nazionale, Gianmarco Pozzecco. Il “predecessore” di Nico nella cabina di regia della Pallacanestro Varese ha convocato il numero 4 biancorosso in vista delle due partite contro Turchia e Ungheria.
La Nazionale si radunerà a Pesaro, forte di quindici unità, per preparare gli incontri validi per la qualificazione agli Europei 2025: l’Italia ospiterà la Turchia giovedì 22 febbraio (20,30 alla Vitrifrigo Arena) per poi trasferirsi a Szombathely per affrontare i magiari domenica 25 febbraio (ore 18).
Mannion ha già alle spalle una trentina di presenze con la maglia azzurra ma l’ultima partita è di un anno fa, a Caceres, contro la Spagna nel match valido per le qualificazioni mondiali vinto 68-72 (10 punti). Pochi giorni prima il giocatore ora di Varese segnò 28 punti a Livorno contro l’Ucraina (nella foto in alto / Fiba)
Per questi appuntamenti ufficiali – e importanti – Pozzecco ha di fatto confermato il gruppo che ha disputato i Mondiali nel settembre scorso: ben nove i reduci della squadra iridata ovvero il capitano Melli e poi Spissu, Tonut, Melli, Ricci, Spagnolo, Polonara, Severini, Procida e Pajola. Mannion invece integrerà quel gruppo insieme a Flaccadori, Tessitori, Bortolani, Petrucelli e all’ex varesino Guglielmo Caruso (oggi a Milano) che fu tra gli ultimissimi tagli del Poz insieme a Tomas Woldetensae. L’ala varesina, che sta giocando molto poco, non fa parte questa volta delle convocazioni.
Una novità curiosa riguarda Gigi Datome che ha concluso proprio ai Mondiali la sua carriera dopo 203 partite e 1.766 punti in azzurro. L’ex Detroit Pistons torna in Nazionale con il nuovo ruolo di capo delegazione.
L’esodo della gente, i record e un piccolo rimpianto (che potrebbe diventare grande)
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