Mastini, sfuma la speranza del bis: la finale è Caldaro-Pergine
Gialloneri battuti 4-2 nella seconda semifinale dagli altoatesini che domenica contenderanno il titolo alle Linci. Partita decisa nel terzo periodo quando i dettagli hanno fatto la differenza
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Dodici mesi dopo, il Caldaro si prende la rivincita sui Mastini in Coppa Italia. Ad accedere alla finale di domenica 21 contro il Pergine (che ha travolto 6-2 l’Appiano) sono i Lucci di coach Suikanen che ha la meglio nel derby nordico su Czarnecki. 4-2 il finale al 60′ al termine di una partita strana, non lineare, in cui comunque i Mastini non sono riusciti a mostrare quel “miglior hockey” che l’allenatore giallonero aveva invocato alla vigilia.
Intendiamoci: la bilancia avrebbe tranquillamente potuto pendere anche dalla parte del Varese ma – e qui Czarnecki ha avuto perfettamente ragione – alla fine sono stati i dettagli a fare la differenza. In particolare quelli situati intorno al 54′ di gioco: miracolo di Andergassen da una parte, errore di Raimondi dall’altra, e così dal possibile (e tutto sommato giusto) 2-2 si è passati al doppio vantaggio altoatesino a quel punto quasi irrecuperabile. Poi i Mastini hanno anche trovato il 3-2 con Majul, ma a porta sguarnita è arrivato il gol conclusivo che ha spinto in finale Volcan e soci.
Il Varese ha il torto di aver quasi regalato il primo drittel, nel quale Vanetti e compagni non sono mai riusciti a impensierire l’ottimo Andergasser. E poi a Czarnecki è mancata qualche freccia dalla propria faretra a partire da Majul che ha avuto due picchi (palo su deviazione e gol) ma si è visto meno del dovuto. Il Caldaro è stato più lineare: Andergassen (premiato come MVP) non ha sbagliato nulla e davanti a lui la difesa non ha concesso sbavature; poi i Lucci si sono spesso affidati ad azioni rapide, a costo di lasciare a lungo il Varese nel terzo, una tattica che ha pagato.
Peccato, perché come già sottolineato non sarebbe stato ingiusto anche il verdetto opposto; il lato positivo è che i Mastini hanno davanti a sé altri tre mesi per provare a ripetersi in campionato e per quanto si è visto un bis nella IHL non è impossibile. Ma, certo, ci sono anche gli altri e il Caldaro non ha rubato nulla: ora vedremo se – con le gambe più pesanti e quattro ore in meno per recuperare, riuscirà a beffare anche il Pergine.
PRIMO INGAGGIO
Mille in tribuna a provare a spingere i gialloneri verso la finale: Czarnecki non ha defezioni dell’ultima ora (out Fanelli e Allevato), mischia un po’ le linee e al posto dell’assente Max Cordiano schiera De Santi in prestito da Aosta. Sul fronte opposto la coppia finnica è senza un Virtala, l’infortunato Teemu, sostituito in attacco dall’esperto connazionale Riekkinen.
LA PARTITA
I – Mastini meglio nei primi e negli ultimi 2′ del terzo: troppo poco per impensierire un Caldaro più preciso in pista e meritevole del vantaggio, seppure minimo. Dopo un paio di azioni giallonere sono i Lucci a prendere l’iniziativa tanto da scaldare i guanti a Perla, comunque pronto. Dopo 8′ però uno sgambetto di Vignoli concede l’uomo in più al Caldaro che passa: azione finlandese a destra, disco che sguscia dalla parte opposta sorprendendo la difesa e botta di Selva su cui Perla stavolta non può salvare.
L’attesa reazione giallonera non arriva: qualche tentativo ma nulla di rilevante almeno quando il terzo inizia a declinare verso la fine. Le cose migliori arrivano da Pietroniro ma Andergassen è pronto. E nel momento di massima pressione, Felderer riesce a scappare in contropiede costringendo Bertin alla penalità. La prima sirena arriva sull’1-0 ospite e con 33” di inferiorità da gestire.
II – I Mastini escono bene dal penalty killing ma il primo pericolo è per Perla: discesa rapida e cannonata di Felderer che il portiere contiene prima di finire contro la porta che si sposta. Il Varese però cresce: Tilaro inventa per Cordiano, Naslund spara dalla blu ma Andergassen è sempre presente così come sui tentativi di Schina. La solita ripartenza biancorossonera però causa una penalità a Erik Mazzacane, ben gestita stavolta dai ragazzi di Czarnecki. La quarta espulsione per 2′ (a Pietroniro) fa arrabbiare il pubblico ma viene bilanciata dalla penalità a Virtala. Poi tocca a Schoepfer uscire e stavolta i Mastini colpiscono con azione conclusa dalla stoccata vincente di Marcello Borghi a 3′ dalla sirena. Minuti che sono un assalto giallonero: il disco di Naslund dà l’illusione ottica del gol, poi Raimondi sbaglia il rebound da vicino: 1-1 e tutti al riposo.
III – I primi minuti del drittel sono piuttosto insipidi ma il gol (47′) del Caldaro è un fulmine a ciel sereno. Azione simile a quella dell’1-0 con Volcan troppo libero in posizione centrale. Ma il momento chiave deve ancora venire e arriva poco dopo quando Andergasser compie una parata-miracolo su Raimondi imbeccato da Crivellari, poi Majul trova il palo deviando un tiro del 91 giallonero e pochi istanti dopo segna di nuovo il Caldaro. Raimondi sbaglia in uscita, Perla deve buttarsi a valanga respingendo il disco ma non può nulla sul colpo da biliardo da fuori di Erschbamer. Il Varese gioca il tutto per tutto, toglie il goalie e trova la rete del 3-2 con una bordata di Majul ben servito da Marcello Borghi a 1’27” dalla fine. Ma i miracoli non arrivano e – a porta vuota – ecco il poker servito da De Donà che detronizza i Mastini, da stasera ex detentori della Coppa.
CALDARO ROTHOBLAAS – MASTINI VARESE 4-2
(1-0; 0-1; 3-1)MARCATORI: 9.07 Selva (C – Riekkinen, Virtala); 37.01 M. Borghi (V – M. Mazzacane); 47.19 Volcan (C – Selva, Riekkinen), 54.54 Erschbamer (C – J. Oberrauch), 58.33 Majul (V – M. Borghi, Naslund), 59.28 De Donà (C – Riekkinen, Reffo).
CALDARO: A. Andergassen (Mearelli); Volcan, M. Virtala, Reffo, Schoepfer, Massar, Waldthaler, De Donà, Riekkinen, Selva, Oberhuber, Cappuccio, J. Oberrauch, Erschbamer, B. Andergassen, Felderer, Obexer, Anderlan, M. Oberrauch.
VARESE: Perla (Marinelli); Schina, E. Mazzacane, De Santi, Naslund, Bertin, Vignoli; Pietroniro, Vanetti, M. Borghi, Piroso, Majul, Raimondi, P. Borghi, M. Mazzacane, T. Cordiano, Perino, Crivellari, Tilaro. All. Czarnecki.
ARBITRI: Bedana e Gruber (Carrito e Dell’Amico).
NOTE. Penalità: V 29′, C 35′. Superiorità: V 1-4, C 2-4. Spettatori: 1.100.
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