Mille codici rossi per cinque magistrati a Busto Arsizio. La violenza, spesso, è tra le mura domestiche
Ogni 9 fascicoli aperti in procura, uno riguarda reati in famiglia o nella sfera affettiva. I numeri di un fenomeno a quattro anni dall'entrata in vigore della nuova normativa
Mille codici rossi all’anno e un pool di cinque magistrati che se ne occupa. È imponente la mole di lavoro per la Procura di Busto Arsizio relativamente ai reati inseriti nella legge 69/2019 che comprende tutta una serie di fattispecie sulle quali il Parlamento ha creato una sorta di canale privilegiato per contrastare i reati nei confronti delle fasce deboli della popolazione (donne, minori, anziani). La legge prevede uno sprint per l’avvio del procedimento penale, costringe i magistrati ad approfondire in un tempo massimo di 3 giorni, introduce nuovi reati e inasprisce le pene.
Una notizia di reato su nove è un codice rosso
Abbiamo chiesto al coordinatore del gruppo di pubblici ministeri, il procuratore aggiunto Franco Belvisi, di fornirci alcuni dati disaggregati per comprendere meglio il fenomeno. Quello che emerge è che ogni 9 fascicoli, 1 riguarda reati da codice rosso e che più del 40% si chiudono con la richiesta di archiviazione.
Come è organizzata la Procura di Busto Arsizio per i reati da codice rosso
La Procura della Repubblica di Busto Arsizio copre un circondario di 56 comuni tra Basso Varesotto, Saronnese e Alto Milanese. Al momento prestano servizio 10 magistrati in tutto, 5 di questi fanno parte del gruppo specializzato che si occupa, fra l’altro, dei reati in materia di violenza domestica e di genere. Questo gruppo tratta i fascicoli delle indagini preliminari relativi ai procedimenti penali iscritti per i reati di cui alla L. 69/2019 comunemente denominata “codice rosso” che comprende i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo, corruzione di minorenne, atti persecutori (stalking), diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti (revenge porn), lesioni fra congiunti, coniugi e comunque soggetti già legati da relazione affettiva.
Confronto e formazione ad ogni livello
Il gruppo si riunisce periodicamente anche se il confronto è spesso quotidiano. Quattro di loro hanno seguito corsi di formazione appositamente organizzati in argomento o dalla Scuola Superiore della Magistratura o a da altre Autorità istituzionali. La formazione non riguarda solo i magistrati ma anche gli operatori di polizia giudiziaria che si occupano di questi reati. Il pool Codice Rosso, inoltre, può contare sui cosiddetti C.t.u. (consulenti tecnici d’ufficio), esperti in materia, in particolare professionisti con titolo di studio adeguato (laurea in psicologia o psichiatria) e formazione specifica in psicologia minorile, che assistono alle audizioni protette dei soggetti qualificabili come persone offese, soprattutto minori (ma anche adulti/e tecnicamente definibili come persone vulnerabili).
I numeri del fenomeno in procura a Busto Arsizio
Sono stati 1000 i procedimenti penali aperti a Busto Arsizio nel periodo 1 luglio 2022-31 giugno 2023 che hanno riguardato i reati da codice rosso. Un numero corposo se si pensa che i fascicoli trattati dagli uffici di largo Giardino, in un anno, sono circa 9 mila.
Il reato più frequente: i maltrattamenti in famiglia
La fattispecie più frequente è quella dei maltrattamenti in famiglia con 436 procedimenti, seguita dagli atti persecutori con 264 fascicoli, 155 invece le segnalazioni per lesioni fra congiunti. Sono stati aperti 77 fascicoli per violenza sessuale, 38 per violenza sessuale aggravata, 11 per atti sessuali su minori, 3 per corruzione di minore, 2 per violenza sessuale di gruppo.
In un anno 434 archiviazioni e 261 richieste di azione penale
Nello stesso periodo la procura ha formulato 434 richieste di archiviazione (di cui 260 già accolte dal locale Ufficio G.I.P., le restanti 174 sono sub judice). Sono 261 i procedimenti penali per i quali è stata esercitata l’azione penale mentre 43 procedimenti penali sono stati riuniti e 31 trasmessi ad altre procure per competenza. Infine risultano essere 251 i procedimenti iscritti nel periodo indicato e non ancora definiti (va ricordato che il termine massimo di durata per i delitti è di 12 mesi e per talune delle ipotesi di reato in questione 18 mesi).
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Albi.63 su A Pietro Broggi la borsa di studio della Famiglia Legnanese
Felice su Entro il 2025 Beko chiuderà gli stabilimenti di Comunanza e Siena. A Cassinetta taglierà i frigoriferi: 541 esuberi
malauros su Hanno 15 anni i tre ragazzini denunciati per il rogo all’azienda agricola di Voltorre
elenera su Ritrovato vivo ma ferito il malnatese disperso in Val Grande
elenera su "Non si potrebbe mettere questo cartello in mezzo alla rotonda di largo Flaiano a Varese?"
ccerfo su Don Marco Casale, neo-pastore di Gavirate: insieme è più bello
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.