Nel 2023 crolla la domanda di acciaio inox. Produzione e consumi, cresce solo la Cina

Molti imprenditori del settore si chiedono dove sia finita la domanda che aveva caratterizzato il mercato del biennio 2021-2022. L'analisi di Siderweb, la community dell'acciaio

Generica 2020

Il 2023, per i produttori di acciaio inox, è un anno da archiviare in fretta. Secondo i dati forniti da Siderweb, la community dell’acciaio, l’unico Paese a uscire con il segno positivo rispetto alla produzione è la Cina con 26.606.000 di tonnellate  e un + 13,4% rispetto al 2022.
L’Europa ha fatto registrare una variazione negativa (-8%), stesso discorso per gli Usa (-12,95%), altri paesi asiatici, ovvero Giappone, Taiwan e India (- 12,4%), altri paesi, vale a dire Russia, Brasile, Sud Africa, Indonesia e Sud Corea (-13,2%). Nel mondo complessivamente la produzione fa segnare una variazione pari a un +2,5%: «Un risultato drogato dall’andamento della Cina» osserva Stefano Ferrari, responsabile Ufficio studi di Siderweb.

MENO PRODUZIONE, MENO IMPORT, MENO CONSUMI
Nell’ultimo anno l’import di acciaio in Europa ha subito una contrazione consistente (-39,4%) rispetto al 2022. Segno negativo anche per l’export (-2,9%). Nei primi tre trimestri del 2023 il consumo europeo di acciaio è calato nettamente, accompagnato, come si diceva, da una bassa produzione e da una diminuzione sensibile  dell’import. Nel 2023  l’unico Paese a crescere sia nei consumi che nella produzione è stato dunque la Cina.

SI RIDUCONO EBITDA E UTILI
Rispetto alle performance economiche dell’acciaio inox, tra l’exploit del 2021 e la contrazione della domanda del 2023 si osserva una consistente riduzione di ebitda e utile tra i principali produttori europei (il filandese Outokumpo,  lo spagnolo Acerinox e il lusseburghese Aperam), che fanno da benchmark nello studio di Siderweb. Per esempio, Aperam passa da un utile di 969 milioni di euro nei quattro trimestri del  2021 ai 133 milioni dei primi tre trimestri del 2023. Non sono ancora pervenuti i dati dell’ultimo trimestre, ma solo un miracolo potrebbe portare ad un recupero dell’utile di due anni fa.

IL CONTESTO GEOPOLITICO INFLUENZA I PREZZI
L’analisi dei prezzi fatta dal professor Achille Fornasini evidenzia un andamento molto simile in quasi tutti i mercati dei metalli. «In generale le materie prime sono in una lotta continua con le forze del mercato – ha sottolineato l’esperto – . In questo momento quello dei metalli risente della depressione dei mercati. Dopo l’invasione dell’Ucraina c’è stata una drastica caduta dei prezzi a cui è seguito un rimbalzo dovuto alla Cina. L’aumento  degli stock di magazziono, rivela la scarsità della domanda». Continua inoltre la fase declinante di Nichel (-30%) e Ferro Cromo (-60%): «anche se ci sono piccoli rimbalzi, questi non invertono la loro discesa» dice Fornasini.
In questo contesto, fanno sentire il loro peso sui prezzi e i tempi di consegna alcune variabili critiche tra cui l’aumento dei noli marittimi: il world container index ha raggiunto quota + 181%, la rotta Shanghai-Rotterdam sfiora il +400%,
mentre la Shanghai-Genova fa registrare un + 367%.
In aumento anche i tassi di interesse e i costi energetici che rendono l’Italia meno competitiva in Europa.

UN MERCATO SOTTILE
Quello dell’acciaio inox, secondo Mattia Sala, direttore commerciale di Arvedi ast, «è un mercato sottile» perché risente degli choc esterni come i conflitti in Europa e in Medio Oriente e l’inflazione: «I prezzi in costante oscillazione condizionano la stabilità del mercato e influenzano le attività quotidiane» osserva Sala.
Nell’ultimo anno c’è stato un calo degli ordinativi. Un calo così drastico che in molti si chiedono senza ironia dove sia finita la domanda che aveva contraddistinto il biennio precedente. «Oggi le industrie utilizzatrici finali hanno pochissima visibilità degli ordinativi e questo non ci dà grande speranza per il 2024» conclude Alessandro Bettuzzi, ad di Oiki e coordinatore dei centri servizi di Assofermet.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 23 Gennaio 2024
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