Otto cuccioli abbandonati sulla Statale, il sindaco di Brenta: “Aiutateci a scoprire chi è stato”
Gianpietro Ballardin sta cercando chi ha lasciato sul ciglio della strada, la statale SS 394, i cagnolini che ora si trovano al canile rifugio Oroval di Cittiglio
Una lunga e accorata lettera del sindaco di Brenta. Una lode all’amore che i cani provano nei confronti degli “umani” e un monito a chi li abbandona: chi si libera di un animale commette un reato, punibile per legge. Il sindaco Gianpietro Ballardin sta cercando chi ha lasciato sul ciglio della strada, la statale SS 394, otto cuccioli che ora si trovano al canile rifugio Oroval di Cittiglio.
Ecco la sua lettera
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Tutti noi sappiamo che un cane dura pochi anni, se paragonati a una vita intera di un essere umano. Se ne vanno in media tra i 10 e i 16 anni di età. Non è molto. Il tempo vola. Lo porti a casa che è solo un cucciolo e te lo ritrovi grande in poco tempo. Quante cose succedono in più di un decennio? I figli crescono, conoscono nuovi amici, entrano in nuove scuole, cominciano a lavorare.
Noi invecchiamo, e magari perdiamo delle persone care, ci trasferiamo, raggiungiamo traguardi o piangiamo per le disgrazie. In tutto questo, il cane ci accompagna. Ovunque andiamo, lui è lì accanto ed è testimone della nostra vita ed il suo amore rimane sempre uguale, perché l’amore di un cane è per sempre.
I cani sono i migliori amici dell’uomo. E questa verità non è mai stata così evidente come negli ultimi due anni. Con il loro amore incondizionato, la loro lealtà e la loro coda scodinzolante, sono un’aggiunta dal valore inestimabile per la famiglia.
Ma vi domanderete il perché di questa premessa che tende ad evidenziare in positivo la figura di questo importante animale domestico. Lunedì 8 gennaio 2024, al confine di Brenta a ridosso della statale SS 394 sono stati abbandonati, in una scatola di cartone, otto cuccioli di cane in tenera età e per puro caso sono stati visti da una signora che ha provveduto alla segnalazione consentendo il recupero, su indicazione del comune, presso il canile rifugio Oroval di Cittiglio, convenzionato con la Comunità Montana Valli del Verbano.
Ora sono in attesa di essere adottati per superare quel triste momento che li ha separati dalla mamma e dagli affetti di una famiglia che non li ha più voluti.
Si chiede a coloro che fossero a conoscenza di cucciolate recenti o che avessero visto l’abbandono, di inviare anche in forma anonima al comune o all’ufficio di polizia municipale, eventuali indicazioni e/o indizi che possano consentirci di risalire al proprietario e sanzionarlo come merita.
Questa condizione mi porta a ragionare sul fatto che tra i motivi dell’abbandono vi sono sicuramente gli elementi di una mancanza di civiltà e arretratezza culturale che sono una parte dell’origine di questo abominevole fenomeno.
Il tema dell’abbandono degli animali domestici è ormai una piaga civile e sociale che da decenni affligge il nostro territorio.
Non è semplice cercare di capire perché, ogni anno, così tanti animali vengano abbandonati; i periodi in cui si registrano i picchi di abbandoni suggeriscono che dietro a scelte così vergognose vi siano ragioni tutto sommato superficiali, che molto probabilmente derivano da adozioni affrontate con troppa leggerezza e poca responsabilità o regalie che pongono l’animale alla pari di un gioco di cui è possibile liberarsi quando ci si stanca.
Dobbiamo altresì considerare che chi abbandona un animale al proprio destino può essere definito come un individuo pericoloso anche per le persone e ricordo a tutti noi che il convivere con un animale non è un obbligo ma una scelta.
Ricordo che l’abbandono di animali è un reato contravvenzionale che il nostro ordinamento prevede e punisce all’articolo 727 del codice penale. Tale norma, in particolare, prevede testualmente che: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.
L’adozione o l’acquisto di un animale deve diventare sempre di più una decisione attenta che dev’essere ponderata e consapevole, che non può essere dettata da una estemporanea e a volte momentanea, spinta emozionale. È quindi necessario riflettere a lungo e bene prima di instaurare un rapporto di piena e totale convivenza con un animale in quanto è un impegno a lungo termine che richiede dedizione e spirito di abnegazione dal primo istante, sempre e per sempre, ed è sicuramente una decisione consapevole che richiede l’assunzione di responsabilità.
Un altro aspetto da considerare riguardo l’abbandono degli animali sono anche gli altissimi costi sociali. Ci sono delle spese alle quali bisogna far fronte. Spese per la gestione degli animali vaganti sul territorio e per la custodia di quelli conferiti ai canili. Costi che ricordo sono a carico di tutta la comunità.
Io ho avuto la fortuna di avere per alcuni periodi importanti della mia vita dei cani e vi assicuro che l’amore incondizionato di questi animali è qualcosa di veramente unico. Quando riusciamo ad aprire il cuore a un cane, scopriamo un affetto profondo e sincero di cui possiamo godere anche nei brevi momenti assieme della giornata. Un affetto sincero e profondo, privo di giudizi o condizioni anche perché, nostro malgrado, questi amici animali ci insegnano, giorno per giorno, l’importanza di amare senza riserve e ci stimolano a diventare migliori accogliendo ogni momento della nostra vita, specie nel rapporto con loro, con gioia e gratitudine in un ricordo indelebile che ci accompagnerà in tutta la nostra complessa vita.
Il Sindaco del comune di Brenta
Gianpietro Ballardin
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