Quale assistenza nella terza età? Il film “Care seeker” racconta i diversi modelli di presa in carico

Due serate, il 2 e il 3 febbraio, per conoscere modelli differenti di assistenza e cura degli anziani. Le RSA che da oltre un secolo si occupano di terza età presentano i modelli possibili, al netto però dei problemi che oggi vivono

fondazione rsa

Come vedi la tua terza età? Quale assistenza sogni? Per cercare modelli positivi e alternativi possibili, Teresa Sala e Tiziana Francesca Vaccaro hanno ipotizzato diverse modalità e le hanno raccontate nel docu-film “Care seeker – In cerca di cura” che verrà presentato il prossimo 2 febbraio in Sala Montanari con inizio alle 20.30 e il 3 febbraio alle 16.45 a Palazzo Verbania di Luino.

Saranno presenti alcune delle Fondazioni che da oltre 100 anni si occupano di pazienti anziani fragili come il Molina a Varese, la Menotti Bassani a Laveno, la Comi a Luino, la Cavalier Menotti di Cadegliano  e la Longhi Pianezza di Casalzuigno. Dopo la proiezione del film ci sarà un dibattito per conoscere nel dettaglio l’offerta che le RSA offrono alle persone anziane e fragili, la professionalità del personale e il modello di presa in carico che fa del prendersi cura la filosofia essenziale. 

«Un progetto che esplora il tema del prendersi cura con un linguaggio innovativo – spiega l’assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari – per stimolare una riflessone sui tanti aspetti di questa realtà e le possibilità di gestione, incrociando i punti di vista di chi ha bisogno di cure con quelli di chi vi dedica la propria vita».

Cercando la Cura – Teaser Lungo from Teresa Sala on Vimeo.

A farsi promotore delle proiezioni è l’avvocato Barbara Cirivello direttrice generale della Fondazione Longhi Pianezza di Casalzuigno: «Questi due eventi sono stati pensati come un’occasione in cui le nostre realtà vanno incontro al territorio e fanno rete tra loro. Non è più tempo delle strutture-microcosmo, ma delle RSA aperte: prima dell’accoglienza in struttura, le possibilità per le famiglie sono moltissime, dall’assistenza diurna a quella domiciliare, ma siamo noi a doverle raccontare. Questi due eventi sono un’opportunità».

Il film propone 4 diverse storie di presa in carico: la badante romena che segue 24 ore su 24 Miranda una 90enne con demenza senile; la casa di riposo Villa Antonietta con le 4 OSS, giovani e straniere, che accudiscono le signore della Milano bene tra igiene personale, pappe e relazioni altalenanti; le 4 amiche che decidono di prendersi cura a vicenda e vanno a vivere in una casa in Sardegna e due coniugi che hanno fatto loro stessi da care viver ai genitori anziani e ora si chiedono chi si prenderà cura di loro.

La terza età è una fase della vita dove il bisogno di cura e assistenza cresce in rapporto all’aumentare dell’età. L’Italia è un paese che sta invecchiando e la quota di over65 rappresenta il 25% della popolazione. Aumentano, inoltre, le patologie croniche e i percorsi di cura diventano centrali nell’evitare scompensi o acuzie.

Le RSA sono tra le risposte alla domanda di assistenza, ma il modello oggi è penalizzato da una carenza di risorse e di professionisti: il PNRR ha investito tutto sull’edilizia sanitaria evitando, dunque, di farsi carico del futuro del sistema socio assistenziale.

La recente pandemia ha, inoltre, penalizzato il mondo delle residenze socio sanitarie che si sono viste sottrarre personale qualificato dagli ospedali in affanno. In un contesto così complesso, la sfida che le residenze sono chiamate ad affrontare è quella del cambiamento: « La carenza di personale sanitario, che penalizza le realtà ospedaliere, si rileva anche nelle strutture residenziali per anziani – commenta il il direttore generale della Fondazione cavalier Menotti Roberta Giudici  –  Per rimanere all’altezza del nostro compito,  ci stiamo innovando, affidandoci alla tecnologia, adottando nuovi modelli di presa in carico».

« Quando manca il personale, occorre prendere chiunque pur di garantire il servizio – ha aggiunto il Presidente della Fondazione Molina Carlo Maria Castelletti – ma è un discorso che vale per tutti. Dobbiamo far conoscere le nostre realtà, presentare il modello di assistenza globale che offriamo così da richiamare nuovi professionisti».

Farsi conoscere è dunque il primo obiettivo della rete di strutture che garantiscono assistenza agli anziani. A radunare 52 realtà non profit è Uneba, guidata in provincia di Varese da Luca Trama direttore della Fondazione La Provvidenza di Busto Arsizio : «UNEBA, partner dell’iniziativa, raggruppa 52 RSA su tutto il territorio provinciale, 52 strutture che assolvono compiti essenziali per le comunità di cui fanno parte e che hanno imparato, soprattutto durante la recente pandemia, che l’unione e la condivisione sono la vera chiave per fare fronte al cambiamento della società, sempre più rapido, che vede nelle nostre strutture un sostegno fondamentale».

In questa fase di transizione, il sistema delle residenze socio sanitarie è in difficoltà: mancano risorse per ampliare i servizi e assumere più personale. L’obiettivo è quello di creare un modello di presa in carico quanto più possibile domiciliare e lasciare la residenzialità solo nei casi di grave fragilità ma, al momento attuale, la rete territoriale è insufficiente.

Quale assistenza esiste realmente quindi oggi?

di
Pubblicato il 30 Gennaio 2024
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.