Severgnini incontra gli studenti di Busto: “Non importa come vi informate, fatelo senza pregiudizi”
Beppe Severgnini, giornalista editorialista del Corriere della Sera, ha dialogato i giovani delle scuole superiori nell’incontro organizzato dal liceo Tosi con l’Università Cattolica
È passato attraverso «una foresta di Sushi» a Castellanza – «Sembra di essere in Giappone» -, ed è arrivato al teatro Manzoni di Busto Arsizio carico di aspettative. Beppe Severgnini, giornalista editorialista del Corriere della Sera e molto di più, ha dialogato con i giovani delle scuole superiori, senza pregiudizi. L’incontro organizzato dal liceo Tosi con l’Università Cattolica verteva attorno al tema dell’informazione e su come e dove si informano i giovani oggi.
«Io sono qui per darvi una mano – ha subito esordito -, so che potrei essere vostro nonno e che ci sono ampi divari tra noi, ma so anche che voi siete informati. Sono però curioso di capire come vi informate».
Dato per scontato che il giornale di carta non è più una fonte di informazione per le nuove generazioni – meno di 10 ragazzi in sala hanno “toccato” un quotidiano dal primo gennaio ad oggi -, Severgnini ha chiesto quali sono i “supporti” utilizzati dagli adolescenti. E le risposte sono state diverse, da google news, ai social (soprattutto Instagram e X, pochissimo tiktok), ai canali telegram dei principali siti di all-news e Whatsapp. Ma anche il notiziario – che si continua a guardare la sera in famiglia, e il tg-radio, che i ragazzi ascoltano in macchina prima di andare a scuola. «Su telegram mi sono iscritto a un canale russo, perché sulla guerra voglio farmi un’idea anche di come la pensa chi non appoggio», ha detto un ragazzo dalla platea, dimostrando come la tecnologia sia in grado di allargare le fonti di informazione e come i giovani possano essere in grado di sfruttarla.
«Scopriamo le informazioni grazie alla tecnologia», ha riassunto un’altra studentessa. E così fa anche un “veterano” come Beppe Severgnini: «Il mix delle mie fonti non è molto diverso dal vostro. Ascolto i notiziari – ha detto il giornalista – leggo gli articoli sul web, uso canali social, pur sapendo che la fonte migliore resta l’esperienza: vedere e ascoltare dal vivo vale più di qualsiasi lettura».
Resta però fondamentale sapere cosa leggere. Alla domanda se i quotidiani sono tutti uguali Severgnini ha risposto: «Esistono giornali di destra e giornali di sinistra. Ed esiste il Corriere che ha editorialisti con pensieri diversi. Io penso che un vero commentatore o un giornalista debba aiutare chi ascolta o chi legge a pensare e come pensare, non dirti cosa pensare. Io non sono fan dei giornali che già prima di leggerli sai cosa ti diranno su un determinato tema di attualità. Avere amici e nemici a scatola chiusa è un segno di debolezza. Non avere amici e nemici a scatola chiusa è un buon modo di affrontare la vita. Non abbiate pregiudizi».
Infine l’editorialista del Corriere della Sera ha offerto qualche consiglio per chi vuole inseguire la sua professione: «Per fare il giornalista oggi bisogna essere più bravi di Chat Gpt ed essere condannati all’eccellenza – ha detto Severgnini -. Per scrivere bene, invece, ricordatevi sempre che “meno è meglio”: siate sintetici, usate parole semplici che tutti comprendono, evitate puntini di sospensione e punti esclamativi. Lasciatevi ispirare e non sottovalutate l’ironia, la forma più dolce di misericordia che ci permette di assolvere con un sorriso le imperfezioni del mondo». Presente anche l’assessore all’istruzione, Cinzia Daniela Cerana che ha invitato gli studenti a essere sempre curiosi.
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