Sussulti da Spencer e Nico, Hanlan e McDermott assenti quando conta
Il pivot è l'unico a meritarsi una sufficienza, il Red Mamba sbaglia tanto ma deve fare anche per gli altri. In troppi giocano ben al di sotto del proprio livello

YOUNG 4,5 – All’improvviso, una schiacciata. Vuoi vedere che allora c’è vita cestistica da quelle parti? L’illusione dura il tempo di quell’unico canestro: per il resto ci sono tiri che sfiorano a malapena il ferro e un errore da sotto che è la pietra tombale della sua esperienza varesina. Roba da riportare alla mente giocatori del calibro di Tyrone Grandberry, per inutilità e condizione anatletica.
MANNION 5,5 – Spiace quasi andare sotto il 6, perché in realtà il Mamba canta e porta la croce, anzi forse le croci – al plurale – visto che sono in tanti ad affidarsi a lui quando non sanno che pesci pigliare. Fa bottino, fa anche cose buone per tratti di partita ma poi spara a salve dal perimetro (2/9, anche da libero) e perde cinque palloni, qualcuno anche banale, qualcuno anche importante. Uff.
SPENCER 6 – Forse l’unica sufficienza piena ma nulla di più: 10 punti e 10 rimbalzi, presenza utile nell’area colorata. Respinge l’avversario americano Gross, poi però va in affanno contro lo sgraziato Schaftenaar, brutto a vedersi ma efficace anche contro Skylar.
WOLDETENSAE 5,5 – Torna a rivedere il canestro dopo gli “enne-e” e gli “zeri” delle ultime settimane. Certo, il suo non è un gran bottino: 5 punti con un ciuff dall’arco e un’entrata vincente. Si applica in difesa anche se Van Bree vince il duello.
MORETTI 4,5 – Dieci tiri per cavare appena due canestri dal campo, sette punti in tutto grazie a due liberi. Nella rotazione continua dei piccoli non trova un minimo di continuità, pur iniziando con qualche guizzo. Sette giorni fa infilzava Chemnitz a suon di triple, stavolta è la fotografia della squadra: scialbo, remissivo, mai del tutto in partita.
LIBRIZZI 5 – Il momento no si allunga: si presenta al pubblico con una bella entrata ma la parte buona della sua partita finisce lì. Due errori dall’arco, la fatica a reggere l’impatto, a prendere la targa agli avversari. Niente da fare.
VIRGINIO S. V.
HANLAN 4,5 – A leggere il tabellino, la partita del capitano sembra da complimenti o per lo meno da sufficienza piena. L’impatto sulla partita però è tra l’irrilevante il negativo quando si giocano le mani che contano. Bene in avvio, è vero; un paio di prodezze nel momento della disperazione. Poi però tante azioni iniziate e non finite, tante finte che ingarbugliano lui stesso, qualche forzatura, qualche rinuncia. L’arrosto quando non serve, il fumo nei momenti importanti.
MCDERMOTT 4,5 – Stavolta andiamo giù con l’accetta. Può, il bravo Sean, toccare quota 0/7 al tiro da 3 punti tre giorni dopo avere fatto 1/9 a Cremona? No, non può, e fa ancora più innervosire il fatto che concluda con il 30% grazie a tre centri nel finale, gli ultimi due ampiamente inutili. Poi per carità: si impegna in difesa, prova a togliere Jones dal gioco, è un appoggio su cui si può sempre contare. Ma i suoi “sdeng” zavorrano Varese quando Leiden scappa.
BROWN 4,5 – All’andata fu forse l’unico a salvarsi dal naufragio. Qui invece resta nel torpore anche quando la barca biancorossa si schianta sugli scogli a largo dell’Olanda. Partita vuota: un rimbalzino, un canestrino, una difesina ma nel mezzo tanto avanti-indietro senza raccogliere nulla.
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