A che punto è la discussione del contributo sanitario a carico dei “vecchi” frontalieri?

Inserita nella Legge Finanziaria deve trovare modalità operative definite dalla Regione. Il Senatore Candiani rimarca l'importanza della redistribuzione nelle aree di confine delle quote versate

lavoratori frontalieri

È ancora sul tavolo di contrattazione il contributo sanitario chiesto ai “vecchi” frontalieri dalla Legge Finaziaria.
Il Presidente della Commissione Welfare di Regione Emanuele Monti spiega che se ne discute attualmente in Conferenza Stato Regioni per adottare provvedimenti unitari. Si attendono, dunque, i decreti attuativi. Una volta definiti, la questione verrà discussa in commissione bilancio in Regione per poi passare al vaglio del Consiglio.

Il pagamento richiesto ai lavoratori all’estero ( Aire e Frontalieri), che non abbiano sottoscritto una polizza specifica  nel paese dove sono impiegati o vivono, dovranno versare una quota che andrà a vantaggio dei dipendenti sanitari delle aziende pubbliche nelle aree di confine.

« Si è tanto parlato in termini negativi di questa misura – ha specifica il deputato Candiani – ma in termini sbrigativi. In realtà è un meccanismo più complesso e che punta a trattenere quanto versato a livello erariale nella zona di residenza, per investimenti locali. In particolare, questa misura andrà a raccogliere fondi da impiegare nell’aumento delle retribuzioni per medici e sanitari che lavorano nelle aree di confine. È una prima risposta per contenere il grave divario salariale che si registra tra chi labora negli ospedali italiani o nella sanità del Canton Ticino. È però una prima risposta».

La commissione lombarda dovrà decretare percentuale e modalità di versamento: « È una questione che arriverà in discussione in commissione bilancio e coinvolgerà anche le parti sindacali» fa sapere Monti.

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Pubblicato il 09 Febbraio 2024
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