A Lavena Ponte Tresa fede e tradizione si rinnovano nell’antica festa della Madonna della Porta
Tanti momenti nel programma della festa che prosegue fino a lunedì 5 febbraio, con i riti della Candelora, di San Biagio e l'incanto dei canestri
Entra nel vivo a Lavena Ponte Tresa la Festa della Madonna della Porta, un appuntamento molto sentito che viene celebrato ogni anno e che ogni 5 anni si trasforma in un vero e proprio evento, con l’uscita dalla chiesa della statua della Madonna che viene portata in processione per le vie del paese addobbate a festa. La prossima “uscita” è in programma l’anno prossimo.
La festa, che tradizionalmente si svolge nella prima settimana di febbraio, in occasione della ricorrenza liturgica della Madonna Candelora, ricorda la protezione dalla pestilenza nel’600 da parte della Vergine Maria.
La chiesa della Madonna della Porta, antica chiesa sussidiaria, è ora la parrocchiale di Lavena che ha preso il posto della ex chiesa dei S.S Pietro e Paolo, demolita nella prima metà degli anni Sessanta di cui oggi si conserva solo la torre campanaria.
L’edizione 2024 della Madonna della porta si è aperta ieri mattina con un incontro con i bambini della scuola materna di Lavena.
Le celebrazioni proseguono oggi con diversi momenti di preghiera organizzati dalla Comunità pastorale “Quattro Evangelisti”, con un fitto calendario che nella giornata odierna sono iniziati all’alba e proseguiranno fino a sera, e si chiuderanno con la messa delle 20,30 seguita alle 21,15 dai Cenacoli dell’Immacolata all’Oratorio di Lavena
Domani, venerdì 2 febbraio, le celebrazioni in serata a partire dalle 20 con il rosario e la benedizione delle candele in occasione della ricorrenza della Candelora.
Sabato 3 febbraio gli appuntamento iniziano all’alba, con il rosario itinerante che partirà alle 6 del mattino dal campanile per arrivare al monumento della Fratellanza. Alle 7,10 la prima messa a Lavena, con la tradizionale benedizione della gola associata alla festa di San Biagio, il martire che avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo.
Domenica 4 febbraio le celebrazioni iniziano a notte fonda, con il “notturno” dall’una e mezza alle 3, e proseguono nel pomeriggio con la processione, a partire dalle 14 e l’incanto dei canestri alle 15,30. Chi volesse può partecipare all’incanto portando un cesto, bottiglie di vino, dolci, salumi sabato 3 in sacrestia o direttamente domenica dal mattino fino all’inizio della festa. Il ricavato dell’incanto sarà destinato alle attività parrocchiali.
L’ultimo appuntamento lunedì 5, con la messa di ringraziamento per i benefattori defunti.
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