Calci e lancio di coltelli: uomo a processo a Varese per maltrattamenti in famiglia

I fatti risalgono al 2022 quando la famiglia viveva a Venegono Superiore. L'imputato è un tossicodipendente da cocaina: «Quando si apriva la porta della stanza di mio fratello cominciavamo a tremare»

tribunale di varese

Minacce alla sorella col coltello, la madre presa a calci: «Quando si apriva la porta della camera di mio fratello, io e mia madre cominciavamo a tremare». È un racconto del terrore quello sentito in aula dalla sorella dell’imputato che ha martedì 20 febbraio ha parlato dinanzi al Collegio di Varese dove è in corso un processo per maltrattamenti in famiglia avvenuti attorno al 2022.

«Abitavamo a Venegono Superiore, e vivevamo insieme a mia mamma e ai miei due fratelli, tossicodipendenti. Ma uno dei due abusava pesantemente di cocaina. Non sappiamo da quanto, ma il ricovero all’ospedale nel 2022 e prima ancora nel 2019 in psichiatria ci ha dato la conferma di queste assunzioni di cocaina che lo rendevano violento contro tutti». Nella casa abitavano dunque in quattro persone, la madre e tre figli, due ragazzi e una ragazza.

«Ogni giorno la richiesta: 30 euro. Mia mamma gli diceva che non li aveva e lui si sfogava sugli oggetti: porte rotte, calci, coltelli che volavano». Alla fine le due donne vengono difese dall’altro fratello, e spesso dalle forze dell’ordine che venivano chiamate durante i momenti di intemperanza dell’uomo violento, fino al maggio del 2022 quando è scattata la denuncia seguita dal tentativo del ragazzo di incendiare la palazzina, “di farla saltare col gas” e la decisione definitiva (da parte dei famigliari vessati), di lasciare la casa e trovare riparo da altri parenti.

Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati anche alcuni carabinieri intervenuti sia in casa durante le crisi dell’imputato, sia al reparto di psichiatria dell’ospedale a seguito di ricovero. In ultimo ha parlato in aula anche una sorella della parte offesa (inizialmente era costituita in giudizio come parte civile anche la madre, nel frattempo deceduta): «Vivevano sotto minaccia di mio fratello. Vivevano in una camera, impauriti del comportamento di mio fratello tossico e affetto da seri disturbi della personalità». La prossima udienza fissata per fine mese.

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Pubblicato il 20 Febbraio 2024
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