“Dunca, st’atento”: dal Lorenteggio Ivana Monti racconta la Milano del Novecento

Al Teatro delle Arti di Gallarate è andato in scena mercoledì sera lo spettacolo "Una vita che sto qui", di Roberta Skerl: le memorie dell'anziana Adriana conducono dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale al boom economico, fino ai drammi del terrorismo e dell'eroina

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Chiunque abbia affrontato un trasloco lo conosce bene quel senso di malinconia che ti pervade quando stai per abbandonare una casa che per un periodo di tempo, breve o lungo, è stata spettatrice della tua vita…da un lato si chiudono gli scatoloni, dall’altro la casa diventa una grande scatola da cui fuoriescono tutti i ricordi, belli e meno belli, degli anni trascorsi.

Adriana (interpretata da una straordinaria Ivana Monti) è un’ottantenne Milanese, da sempre il suo mondo è stato Lorenteggio, da sempre ha vissuto in una casa popolare di pochi metri quadri in cui sono racchiusi i suoi ricordi più cari. È una vita che sta lì.
Ora però, suo malgrado, deve traslocare; la zona deve essere riqualificata e gli inquilini saranno spostati altrove.

Prima di dare l’ultimo saluto al suo appartamento, mentre si prepara l’ultimo caffè che berrà in quella cucina, Adriana si siede, ricorda e racconta.
«Dunca, st’atento», e ci racconta la sua storia personale, l’infanzia, la guerra, gli amori, il rapporto con i propri genitori, la nascita del figlio.
«Dunca, st’atento», e intreccia la sua storia con quella di una Milano che è cresciuta con lei dagli anni ’40 ad oggi: le bombe, il dopo guerra, la ricostruzione del Teatro Alla Scala.

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Mescola milanese e italiano, Adriana, così come mescola aneddoti divertenti con temi drammatici.
Ci ha divertito, ci ha emozionato, ma soprattutto ci ha commosso con un racconto così vero che non sembrava neanche di essere a Teatro.

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Pubblicato il 08 Febbraio 2024
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