Gadda (Iv) chiede aiuto al governo per i bambini di Haiti curati da suor Marcella: “Vanno messi in sicurezza”
L'appello della deputata fagnanese di Italia Viva per la missione guidata dalla suora di Busto Arsizio, messa alle strette dalle bande armate che imperversano nella capitale. 134 bambini in pericolo
Suor Marcella Catozza, la missionaria di Busto Arsizio che da anni si occupa di dare un tetto e un’educazione ai bambini di Haiti, lancia un nuovo appello quasi disperato, di fronte all’ennesima escalation di violenza che ha investito la capitale Port Au Prince.
La religiosa, che collabora con la Fondazione Via Lattea, si rivolge «a tutti quelli che si uniranno a noi per aiutarci a salvare i nostri 134 bambini accolti nella kay Pè Giuss, Port au Prince, Haiti. Nella terribile situazione di violenza che sta sconvolgendo il paese ed in particolare modo la capitale, la nostra casa non è stata risparmiata in questi ultimi mesi ma in queste ore la situazione è diventata particolarmente grave e pericolosa. Un rappresentante di uno dei gruppi armati che appartiene alla famosa coalizione G9 si è presentato su richiesta dei suoi capi alla Kay e ha ordinato l’immediata evacuazione di tutti i bambini perché la milizia del gruppo occuperà nelle prossime ore la casa, la scuola e la scuola materna. Ora più che mai i nostri bambini sono in pericolo!»
Suor Marcella, negli anni, ha provato in tutti i modi a portare i bambini accuditi dalla fondaziona in Italia: «Da anni lamentavamo la situazione ed i rischi. Abbiamo usato tutti i mezzi per convincere vari stati e varie istituzioni ad intervenire ma la risposta è sempre stata soffocata dalla burocrazia. Ora può essere questione di ore, forse giorni e non sappiamo più a chi rivolgerci per cercare aiuto per i nostri bambini, per i nostri amici, per i nostri figli. Aiutateci a non tradire la speranza dei nostri bambini».
La prima a rispondere all’appello è la deputata di Fagnano Olona Maria Chiara Gadda che in una nota chiede tutele per questi bambini sfortunati due volte: «Chiediamo al governo un impegno più consistente per assicurare sull’isola di Haiti la presenza di presidi come la fondazione Via lattea ed evitare in questo modo che le generazioni più giovani finiscano nei ranghi dalle bande armate che lì imperversano».
Lo ha chiesto la vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso del question time con il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: «Haiti è un paese di cui non parla mai nessuno. Cinque milioni di abitanti su 11 sono in una situazione di povertà assoluta. L’80% dei bambini della capitale non sono più tornati a scuola dopo le catastrofi ambientali, il colera, la crisi politica. E questo li espone al reclutamento delle bande armate che spadroneggiano sull’isola. Abbiamo per questo la necessità di mettere in sicurezza quei bambini ma soprattutto di mantenere sul territorio presidi scolastici, come la fondazione Via lattea di suor Marcella, che sono un esempio rispetto alla presenza importante di ong e Terzo settore italiano in quell’isola e i tanti fronti caldi del mondo. Chiedo che per questo che le risorse della comunità internazionale siano stanziate in modo più consistente perché al momento è raggiunto solo il 26% del fabbisogno. Non serve solo denaro, tuttavia, per l’emergenza alimentare e sanitaria ma anche per favorire gli investimenti necessari a risollevare l’economia di Haiti a partire dalla produzione agricola e interventi in formazione», ha concluso.
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