“I Queen che non avete mai visto” nelle foto e nei ricordi di Peter Hince

Il fotografo racconta la sua esperienza come ex-roadie dei Queen in una mostra che raccoglie immagini e cimeli. «Non ci sono molti ritratti di Freddie mentre sorride ma con me lo avrebbe fatto senza problemi. Avevamo un ottimo rapporto costruito negli anni, e questo mi ha permesso di avere immagini di Freddie che altri fotografi non avrebbero mai potuto scattare»

Queen Unseen a Milano - foto di Rachele Bogni

È stata inaugurata giovedì 8 febbraio l’ultima tappa Italiana della mostra “Queen Unseen – I Queen che non avete mai visto”, visitabile fino al 21 aprile 2024 alla Fondazione Luciana Matalon, (via Foro Buonaparte 67) a Milano. La mostra, approdata già a Torino, Gallipoli, Rimini e Roma, raccoglie oltre 100 scatti del fotografo ed ex-roadie dei Queen, Peter Hince, ed è organizzata da Gianni Chimenti e Stefano Melone per Blu&Blu Network.

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“Queen Unseen”, la mostra a Milano 4 di 10

Nato nel 1955, Peter Hince inizia la sua avventura come giovane roadie di David Bowie nel 1973 e nello stesso anno incontra i Queen come gruppo di supporto nel tour britannico dei Mott the Hoople. Nel 1975 viene assunto come roadie della band britannica, prendendo il soprannome ironico di “Ratty”, e si occuperà personalmente degli strumenti e delle richieste di Freddie Mercury e del bassista John Deacon fino all’ultimo tour nel 1986, coltivando allo stesso tempo la passione per la fotografia.

«La prima volta che li ho visti erano un gruppo di supporto – ci racconta Peter Hince impegnandosi a parlare in Italiano arrivarono alle prove in un cinema gelido senza cappotti, vestiti con camicie da donna e stivali alti. Erano solo delle prove, non il concerto vero e proprio, ma loro erano già pronti per lo spettacolo e Freddie si muoveva lungo il palco come se ci fosse il pubblico. Fu una sorpresa. A quel tempo mi sembrava ridicolo, ma dopo poco sono diventati la più grande band del mondo».

La mostra “Queen Unseen”, intitolata come il suo libro di memorie del 2011, è un’enorme raccolta di fotografie del roadie che negli anni ha ritratto non solo i Queen come iconiche rockstar ma anche nel loro quotidiano come fidati amici, andando ben oltre la semplice cura del chiaroscuro o la professionalità nelle composizioni di ogni sua foto. Uno dei suoi scatti preferiti è una riscoperta recente dal set del videoclip di “It’s a Hard Life” (1984), in cui Freddie indossa un abito rosso ricoperto di occhi e piume. “Sembrava un gambero, così lo chiamavamo”, ricorda Hince con ironia. Nel ritratto Freddie mostra un sorriso buffo sotto i folti baffi, “Non ci sono molti ritratti di Freddie mentre sorride, ma con me lo avrebbe fatto senza problemi. Avevamo un ottimo rapporto costruito negli anni, e questo mi ha permesso di avere immagini di Freddie che altri fotografi non avrebbero mai potuto scattare. Questo è il vero Freddie: una persona divertente, con un grande senso dell’umorismo».

La bellezza e unicità delle fotografie di Hince stanno proprio nel rapporto personale con la band, che traspare nell’intimità delle foto scattate durante la nascita di una canzone o un soundcheck, nel contrasto tra il palco e il quotidiano, nelle memorie di un viaggio insieme intorno al mondo e negli sguardi d’intesa catturati dall’obiettivo. Anche se significava scattarle di nascosto sul posto di lavoro, durante le riprese di un videoclip oppure sotto al palco, nell’attesa di passare a Freddie il microfono o di cambiare le corde al basso di John. «Io lavoravo con Freddie e John, ma passavo il tempo soprattutto con John perchè Freddie, essendo gay, usciva la sera in altri posti. John era tranquillo e intelligente, un musicista incredibile. Ma avevo un rapporto stretto anche con Brian e Roger, eravamo una famiglia, a partire dal lavoro in studio, ma poi stavamo in albergo insieme, mangiavamo insieme, lavoravamo in tour insieme…».

Dopo il Magic Tour, l’ultimo live della band, Hince si dedica appieno alla fotografia, continuando a ritrarre Freddie durante le riprese dei suoi progetti da solista per poi allontanarsi dal mondo della musica, ma i Queen sono sempre rimasti nel suo cuore. «Se Freddie fosse ancora con noi, dubito che avrebbe continuato a esibirsi sul palco, si era stancato, ma i Queen sicuramente avrebbero continuato a fare musica insieme e dare sfogo alla loro creatività, soprattutto quella di Freddie. Per lui era fondamentale il gruppo, l’equità di quattro individui alla pari. Non c’era un vero leader nella band, lui si considerava il 25% del totale».

Ad accompagnare la galleria di immagini c’è una vastissima e unica collezione di memorabilia raccolte negli anni da Niccolò Chimenti, che contiene biglietti, documenti ufficiali e autografati, acetati e fotogrammi dei videoclip, plettri e polsini, una chitarra “Red Special” autografata da Brian May, un piatto della batteria di Roger Taylor e tantissime altre chicche.  Il pezzo forte è un microfono usato da Freddie Mercury durante l’ultimo concerto a Knebworth, nel 1986, per gentile concessione di Peter Hince stesso. I microfoni del cantante venivano fabbricati appositamente per lui con l’iconica asta, e ce ne sono pochissimi al mondo. L’ultima arrivata è una maglietta indossata da Freddie Mercury durante il Magic Tour, Chimenti è riuscito ad aggiudicarsela durante la tanto discussa asta di Sotheby’s che nel Settembre 2023 ha mostrato al mondo il contenuto di Garden Lodge, abitazione di Freddie Mercury ereditata poi dall’ex fidanzata Mary Austin. «É stato un bagno di sangue, i prezzi erano esorbitanti, ma sono riuscito a prendere una maglietta di cui abbiamo anche delle foto».  La mostra, aperta da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00, è un viaggio unico e interessante per tutti gli amanti della musica, della fotografia, e anche per coloro che vogliono avventurarsi tra gli anni ‘70 e ‘80 e scoprire un lato mai visto di una band che ha fatto la storia. Invece, per chi non avesse la possibilità di visitare la mostra di persona, moltissimi scatti sono raccolti nel nuovo libro di Peter Hince, “Queen Uncovered” (2023), dedicato proprio alle sue memorie fotografiche e già acquistabile online.

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Pubblicato il 10 Febbraio 2024
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