A Cazzago Brabbia il Giorno del ricordo è per tutti gli esuli di ieri e di oggi

La celebrzione dei bambini della scuola primaria Pascoli di Cazzago Brabbia e Inarzo in piazza Libertà assieme alle insegnanti e al sindaco di Inarzo Fabrizio Montonati

Il giorno del ricordo 2024 a Cazzago Brabbia

«Teniamo accesa la luce della memoria e la valigia del Giorno del ricordo si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa. Può esserci futuro solo se non dimentichiamo e non sottovalutiamo il passato».
Con questo spirito i bambini della scuola primaria Pascoli di Cazzago Brabbia e Inarzo, assieme alle loro insegnanti e al sindaco di Inarzo Fabrizio Montonati, hanno celebrato il Giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani e dalmati.

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Il Giorno del ricordo per tutti gli esuli di ieri e di oggi a Cazzago Brabbia 4 di 29

La manifestazione originariamente prevista per il 9 febbraio, è stata anticipata in vista delle avverse previsioni meteo, alternando momenti di riflessioni nelle singole classi, ispirati a racconti e musiche, e un momento collettivo e simbolico in piazza Libertà a Cazzago Brabbia.

IL GIORNO DEL RICORDO

Dal 2004 l’Italia riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

«Noi siamo quello che ricordiamo, il racconto è ricordo, il ricordo è vivere, affermava Mario Luzi. Ricordare è vivere, significa, etimologicamente, “riportare al cuore”  – ha spiegato la coordinatrice di plesso Marzia Giorgetti –Migliaia di uomini, donne e bambini vennero affamati, massacrati e gettati, spesso ancora vivi, nelle foibe, profonde cavità carsiche di origine naturale. Ma il giorno del ricordo non è solo dedicato al dramma degli infoibati, è il giorno anche di quei 350 mila italiani costretti a lasciare la loro terra per essere sfollati al di là del nuovo confine. In un contesto bellico angoscioso e terribile, politicamente confuso, i profughi giuliani furono considerati un peso ulteriore alle privazioni della guerra, per coloro che non ebbero parenti o amici in grado di accoglierli, furono in maggioranza relegati campi profughi dove restarono per anni».

È bene svolgere attività con i bambini che sollecitino momenti di riflessione all’interno del gruppo classe, attivando comportamenti solidali e di pace verso l’altro.
«Nella scuola primaria non è semplice organizzare delle attività specifiche per la celebrazione di questa giornata, a causa della complessità delle vicende storico-politiche che hanno portato a quegli avvenimenti che spesso anche noi insegnanti facciamo fatica a ricostruire – affermano gli insegnanti – La Giornata del Ricordo offre l’occasione di considerare e confrontarsi con la drammatica condizione dei profughi in Italia e in Europa, delle persone private della propria terra, delle proprie tradizioni e a volte della stessa vita per educare i giovani ai valori dell’accoglienza nel segno della pace e del rispetto della dignità umana«.

Celebrare la Giornata del Ricordo a scuola con un evento di letture espressive e narrazioni significa consentire ai ragazzi un approccio attivo alla storia moderna compiendo un percorso educativo – didattico finalizzato soprattutto a livello di crescita personale ed emotiva nella convinzione che la diversità sia una risorsa e che le diverse culture concorrano a creare un’unica e variegata identità sociale.

LE ATTIVITÁ IN CLASSE

In occasione del Giorno del Ricordo la nostra Scuola, per diffondere la conoscenza dei tragici eventi sin dai più giovani, ha proposto per giovedì 8 febbraio conversazioni in aula con i più piccoli su ciò che è accaduto. Un racconto da cui sono emersi pensieri e riflessioni sull’importanza del rispetto reciproco e sull’importanza del “ricordo”  per non cadere nuovamente negli stessi errori.

I bambini di classe 2 hanno interpretato anche una poesia che hanno intitolato “Ricordati, ricordami”, mentre gli alunni di 3^ hanno letto, rappresentato e personalizzato alcuni stralci tratti dal libro e ‘La foiba dei ragazzi’ Loescher Editore, scritto da quasi 500 alunni di 21 classi dell’Istituto Comprensivo “G. Parise” di Arzignano, un’opera di scrittura creativa corale che cerca di recuperare una verità storica a lungo dimenticata.

Le classi più grandi hanno approfondito il periodo storico e l’ambiente geografico in cui sono accaduti questi fatti andando poi a recuperare alcuni termini dialettali dell’epoca che si riferivano a quella cultura: dalmata, istriana e Fiume.
La classe 4^ ha esposto una narrazione dal titolo ‘Sognando paesaggi di pace’, mentre i bambini di 5^, hanno affrontato il tema delle foibe e della Giornata del Ricordo collegandosi allo studio della regione Friuli Venezia Giulia. Gli alunni hanno poi letto la poesia “Esuli”  di Lina Galli studiandone anche la biografia .

Non è mancata la musica e canti contro la guerra: «Con i bambini abbiamo ascoltato ‘Girotondo intorno al mondo’ di Sergio Endrigo e ci siamo lasciati accompagnare da Simone Cristicchi col canto Magazzino 18, nome del deposito situato nel porto di Trieste che conserva moltissime masserizie abbandonate da un’ intera generazione di italiani costretti all’esilio», raccontano i docenti.

LA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA

Ogni bambino e bambina ha appuntato sul petto un papavero rosso, ciascuno con una scritta: pace, solidarietà, amicizia, uguaglianza, altruismo, quali valori fondamentali dei quali fare memoria.

Insieme alle insegnanti hanno allestito in piazza Libertà L’albero del ricordo, con fiori simbolo di rinascita e del rifiorire sl di là del tempo e dello spazio.  E poi tante valigie appese e appoggiate, simbolo dell’esodo , del viaggio verso una nuova terra, un viaggio senza ritorno.

L’evento è stato patrocinato dai Comuni di Cazzago Brabbia e Inarzo.

 

 

 

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Pubblicato il 09 Febbraio 2024
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