“Il male non esiste” al cineforum delle Arti di Gallarate
Una piccola comunità del Giappone viene terremotata dall'arrivo di un'azienda che vuole realizzare un gampling, un campeggio di lusso: è il nuovo film di Ryûsuke Hamaguchi

Giovedì 22 febbraio, come sempre in duplice proiezione, pomeridiana e serale, il Cineforum delle Arti propone “Il male non esiste”, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino.
Il regista Ryûsuke Hamaguchi ha ambientato la storia in Giappone nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo dove un’azienda vuole costruire un campeggio di lusso (gampling) rischiando di rompere l’equilibrio ecologico del luogo. Tra gli abitanti che si oppongono al progetto ci sono un padre single, Takumi, e sua figlia Hana, custodi di una vita ancora in perfetta armonia con la natura. La loro resistenza dovrà però affrontare una situazione inaspettata, che cambierà per sempre il destino di tutti.
Anche grazie alle musiche evocative di Ishibashi Eiko, Hamaguchi esplora con maestria un tema di grande attualità, trasformandolo in un’appassionante parabola universale. Un’opera potente e misteriosa suddivisa in quattro episodi che raccontano come in certe circostanze si può essere complici del Male anche rifiutandolo, una riflessione spiazzante e acuminata sugli equilibri e i disequilibri di cui si nutre il rapporto tra l’uomo e la natura.
Da un lato, dunque, il ritmo della terra, dell’aria, dell’acqua e delle foreste, dall’altro, come in un gioco di specchi, il ritmo delle musiche di Eiko Ishibashi, punto d’innesco del lavoro di Hamaguchi. È la natura, con i suoi cicli e le sue leggi, a disegnare la vita nel piccolo villaggio montano. Il tempo sembra fermo, il passato e il presente sembrano separati soltanto da una linea di confine sottile. La comunità di Mizubiki, di cui fanno parte Takumi e la figlia Hana, sta bene così: dentro una quotidianità mite e modesta che ha ereditato dalla generazione precedente e che tramanderà alla generazione successiva.
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